“Non possiamo che essere soddisfatti se nel mondo del lavoro si intensificano i controlli e si garantisce la trasparenza. Ancor di più se questi interventi interessano i voucher. Ma continuiamo ad essere fortemente critici nei confronti di uno strumento che in edilizia è usato in modo abnorme e improprio”. Lo ha dichiarato Franco Turri, segretario generale della Filca-Cisl, commentando la volontà del ministero del Lavoro di rendere tracciabili i voucher.
“La comunicazione preventiva relativa all’utilizzo del voucher è importante e va a sanare fenomeni di lavoro cosiddetto grigio. Ma il rischio – spiega Turri – è che in edilizia i voucher restino un modo per dare una parvenza di regolarità al lavoro nero. E anche rendendolo tracciabile non si risolvono i problemi legati all’utilizzo di questo strumento nel settore edile: utilizzando i voucher, infatti, si aggirano le verifiche sulla regolarità contributiva relative al Durc, non vengono fatti i versamenti in Cassa edile, non c’è il diritto alle prestazioni a sostegno del reddito, non è prevista la formazione obbligatoria di 16 ore per chi entra per la prima volta in cantiere. E non è un caso – aggiunge Turri – se le Casse edili hanno rilevato un calo degli occupati in edilizia del 55% contro una riduzione del 25% stimata dall’Istat. Se il governo non intende escludere l’edilizia dall’ambito di utilizzo dei voucher, come sarebbe saggio e giusto, allora è necessario sin da subito regolamentarne contrattualmente l’impiego”, conclude Turri.
In Italia nel 2015 sono stati venduti 102 milioni di voucher (+67%): si calcola che il 30% sia stato utilizzato per lavoratori edili. Nel gennaio 2016 ne sono già stati venduti 9,2 milioni, con un aumento del 36% sullo stesso mese del 2015.