LE CARENZE del sistema viario laziale (rete ferroviaria, aree portuali, intermodali ecc.) ostacolano da anni le ipotesi di sviluppo del sistema economico locale, in quanto tutto ciò che riguarda questo aspetto è interessato da un forte e preoccupante immobilismo. A soffrirne maggiormente è la provincia di Viterbo e per saperne di più su questa situazione abbiamo chiesto il parere del segretario generale della Filca Cisl viterbese, Paolo Ivano Cuccello. Innanzitutto, quali sarebbero le priorità da rispettare? Una priorità è certamente quella relativa alla viabilità, con immediato interesse circa la realizzazione dell’adeguamento della Cassia, vista l’odierna mole di traffico che si registra sia per quanto attiene il trasporto di persone, sia delle merci da Roma a Viterbo e viceversa. In che modo si potrebbe intervenire? Se si realizzasse in tempi abbastanza brevi il tratto per il raccordo della superstrada esistente tra Orte e Viterbo (interrotto fino a località Cinelli, dove molti anni fa iniziarono i lavori di adeguamento, mai più ripresi per il fallimento della ditta esecutrice dei lavori, allo svincolo della Cimina, nei pressi del lago di Monterosi), tale opera costituirebbe un valido fattore di traino e di sviluppo per l’economia locale, frenata dalle carenze infrastrutturali presenti. In che modo si sono mosse le Istituzioni su questo fronte? Come sindacato non possiamo che ripetere la nostra stanchezza e delusione quando ascoltiamo politici e Governatori di turno della Regione Lazio promettere ed anche stabilire tempi e programmi per la realizzazione di quest’opera. Promesse che puntualmente vengono disattese e fatte cadere nel più completo disinteresse. Secondo quanto previsto, inoltre, dal documento di programmazione economica e finanziaria della Regione Lazio, entro il 30 giugno scorso doveva essere definito il progetto di completamento all’adeguamento della Cassia fino a Viterbo. Ora, però, la competenza viaria della statale è a carico della Regione Lazio, ma l’avvio di contenziosi di ragione economica tra Anas e Regione, relativamente ai costi del progetto, è una ragione che suona doppiamente beffarda per i tempi lunghi di attesa che si prospettano, date le pastoie burocratiche esistenti, con le conseguenze facilmente prevedibili soprattutto per la soluzione delle problematiche legate all’occupazione e allo sviluppo dell’area laziale viterbese.
Francesco Tobia