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VITERBO, LE RICHIESTE DELLA FILCA A CONFINDUSTRIA

VITERBO, LE RICHIESTE DELLA FILCA A CONFINDUSTRIA

Di seguito una nota di Fabio Turco, segretario generale della Filca Cisl di Viterbo, in vista della prossima assemblea annuale della Confindustria di Viterbo.

Riteniamo importante l’appuntamento che la Confindustria di Viterbo terrà giovedì prossimo per la sua Assemblea annuale. Importante sicuramente per il dibattito che ne scaturirà e che sinceramente  ci aspettiamo , visto che l’assemblea ospiterà Il presidente della Regione Lazio Renata Polverini,  il Ministro Sacconi e il Vice Presidente Commissione UE  Tajani

Al presidente di Confindustria, Domenico Merlani, chiediamo di evidenziare quali problematiche sta attraversando il settore delle costruzioni anche nella nostra Provincia, che nell’ultimo anno, ha perso oltre i 1.300 lavoratori, ha visto innalzare le ore di Cassa Integrazione in modo vertiginoso e  la chiusura di oltre 100 imprese del settore. Una situazione  di difficoltà produttiva, occupazionale, sociale dalle dimensioni e dalla qualità sconosciute almeno negli ultimi venti anni di storia nazionale e locale.

“Rilanciare l’edilizia per rilanciare il paese” era uno degli slogan degli Stati Generali delle costruzioni. Da qui bisogna ripartire, dalle promesse non mantenute da questo Governo, dalle opere Pubbliche programmate, condivise e ancora non realizzate in questa Provincia. Dobbiamo difendere un settore che per definizione svolge una funzione anticiclica , in grado di produrre occupazione e reddito e quindi attivare un processo virtuoso nell’economia di questo territorio.

Per questo, chiediamo a Confindustria , per voce del suo  Presidente, di affrontare senza tanti giri di parole , le prospettive infrastrutturali di questo territorio, dall’autostrada Civitavecchia – Livorno, al completamento della trasversale, all’ammodernamento ferroviario,  al completamento della tangenziale cittadina e per ultimo , ma non per importanza, avere certezze che possano rassicurare la realizzazione del famoso Aeroporto,  non permettendo ai politici di turno di continuare a lasciare su Viterbo solo i ” soliti proclami”.

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