Utilizzo equo della Cigs, reinternalizzazione delle lavorazioni oggi svolte esternamente, tempi e modalità di apertura del sito produttivo di Ginosa e avvio della trattativa per il II livello di contrattazione. Sono le richieste avanzate dai sindacati di categoria Fenealuil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil dopo l’incontro con i vertici del Gruppo Natuzzi, che si è svolto ieri a Bari. “Nel corso del vertice – spiegano i segretari nazionali Mauro Franzolini, Claudio Sottile e Tatiana Fazi – convocato per la richiesta di proroga della cassa integrazione straordinaria e per un aggiornamento sull’andamento del piano industriale, l’azienda ha confermato l’impianto del piano industriale, anticipando che, con molta probabilità, vi sarà uno slittamento temporale rispetto a quanto previsto a causa del mutato contesto economico internazionale, dell’aumento dell’inflazione e degli effetti della pandemia in Cina. Da parte nostra – spiegano – abbiamo ribadito la necessità di utilizzare equamente il numero di ore di Cigs procapite e la reinternalizzazione delle lavorazioni oggi svolte esternamente (cuscini, sedie, ecc.). Inoltre abbiamo chiesto quali sono i tempi e le modalità di apertura del sito produttivo di Ginosa (Taranto) e ci siamo resi disponibili già nelle prossime settimane ad avviare il percorso per la contrattazione di II livello, nell’ambito della quale sarà affrontato anche il tema degli inquadramenti professionali. In attesa di una formale convocazione della cabina di regia da parte del Mise e del Ministero del Lavoro per la proroga della Cigs – concludono Feneal, Filca, Fillea – rimangono preoccupazioni rispetto al calo degli ordini e alla situazione del mercato più in generale”. In particolare i lavoratori interessati dalla Cigs sono 449, tutti nel sito produttivo di Graviscella (ad Altamura, in provincia di Bari). Per i restanti 1500 addetti è in vigore il contratto di solidarietà.