CIRCA un milione di infortuni sul lavoro, di cui 1360 mortali. Parte da questi dati generali l’analisi di Paolo Pozzobon , segretario generale della Filca di Venezia , in materia di prevenzione del rischio nei cantieri. Pozzobon sottolinea soprattutto l’accordo sancito tra soggetti di interesse pubblico e soggetti privati (imprese e lavoratori) che ha permesso il varo del tavolo permanente di coordinamento per l’edilizia in Provincia di Venezia e il battesimo di “obiettivo cantiere sicuro”. Nel concreto, parti sociali, datori di lavoro e lavoratori, attraverso le loro associazioni, si sono impegnati ad attuare le procedure di formazione-informazione e prevenzione, diffondendo la cultura della sicurezza. “A questo riguardo – spiega Pozzobon – va sottolineato il ruolo del sistema degli enti bilaterali paritetici in edilizia per la nostra Provincia, in special modo del Cpt, che coinvolge più di 2 mila imprese con una forza lavoro di 18 mila addetti, tra operai e impiegati. Oltre a ciò, il responsabile della Filca veneziana mette in evidenza la figura determinante del rappresentante dei lavoratori alla sicurezza territoriale (Rlst), individuata dalle parti sociali (Acea-Filca-Fillea-Feneal), “che risponde ad un’istanza dei lavoratori dipendenti di imprese al di sotto dei 15 dipendenti, che chiedono maggiori garanzie per non essere lasciati ai margini del sistema sicurezza”. “Ritengo, inoltre, – aggiunge Pozzobon – che la partecipazione ai corsi del “progetto di eccellenza”, debba allargarsi anche ai lavoratori, individuando così da subito la base di un dialogo su un linguaggio comune da stabilire in futuro nei luoghi di lavoro. Intanto – sottolinea il sindacalista Filca – risultati importanti li abbiamo ottenuti con l’esperienza del teatro La Fenice, organizzando corsi in cantiere e attuando simulazioni tra insegnanti del Cpt e lavoratori”. Per Pozzobon occorre passare dalla repressione alla prevenzione, che non significa abbandonare l’impianto sanzionatorio, considerando che devono essere applicate le norme legate all’esclusione dagli appalti pubblici per la mancata applicazione della legge sui costi della sicurezza, consegnando al settore, tra le altre cose, alcuni strumenti innovativi come il Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc). “La definizione di cantiere sicuro – conclude il responsabile degli edili Cisl di Venezia – significa anche il luogo dove si individua il cantiere regolare, in cui si percepisce un salario certo e una pensione sicura, con iniziative specifiche mirate alla rimozione di comportamenti sleali tra le imprese e illegali nei confronti dei lavoratori, “per far diventare il cantiere edile un luogo di lavoro dignitoso, moderno e sicuro.
Francesco Tobia