In Veneto aumenta il rischio di infiltrazioni criminali negli appalti. Nella Regione, infatti, non è stato rinnovato il “Protocollo di legalità contro le infiltrazioni mafiose negli appalti”, sottoscritto due anni fa dal presidente Luca Zaia, dal ministro Annamaria Cancellieri, dalle Prefetture, dai Comuni e dalle Province del Veneto. Nel testo dell’accordo, infatti, sottoscritto il 9 gennaio del 2012, si legge che il Protocollo è valido per due anni, ma a gennaio di quest’anno non si è provveduto al suo rinnovo. La vicenda è stata sollevata dall’Osservatorio ambiente e legalità di Venezia.
“Il Protocollo non è nato sotto i migliori auspici perché non è stato coinvolto il sindacato nella sua redazione – osserva Salvatore Federico, segretario generale della Filca-Cisl Veneto – ma ciò non toglie che ha costituito un argine alle infiltrazioni della criminalità negli appalti in edilizia. Sbaglia chi considera il Veneto non toccato da questi fenomeni: le somme stanziate per le opere fanno gola alla criminalità, sia a quella locale che a quella proveniente dalle altre regioni. Ora si tratta di migliorare il testo, grazie alla consultazione di tutti i soggetti sociali, sindacato in testa, e di colmare questo vuoto normativo. Sarebbe l’inizio di una lotta seria per la legalità nel settore”.
“Probabilmente si tratta di una semplice dimenticanza – dichiara Salvatore Scelfo, segretario nazionale della Filca e responsabile del Dipartimento Legalità della categoria – ma ciò non toglie che il mancato rinnovo sia un atto grave e da sanare immediatamente. Lasciare una regione importante come il Veneto senza controlli negli appalti pubblici vuol dire permettere alle aziende criminali di insinuarsi nelle gare e di aggiudicarsi lavori importanti, anche perché grazie alle ingenti risorse disponibili sono estremamente competitive sul prezzo. Una beffa per le aziende sane, che si vedono escluse dal mercato”.
Sulla vicenda è intervenuto anche Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl: “È davvero paradossale che in questo incidente sia incorso un rappresentante della Lega, partito che si vanta di essere attento alla tutela del territorio da tutte le forme di immigrazione ma che poi dimentica le tematiche della legalità e della lotta a tutte le forme di criminalità, temi affrontati efficacemente dall’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni”, ha dichiarato Pesenti.