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Una nuova progettualità: la base per un solido futuro

Una nuova progettualità: la base per un solido futuro

Roma
Attraverso la scuola nazionale di formazione sindacale, la Filca investe e rafforza il sistema di aggiornamento continuo rivolto a tutta l’organizzazione degli edili Cisl
Già dal 2002, nasce in casa Filca, l’idea di un investimento rivolto al potenziamento di un sistema formativo permanente e continuo rivolto a tutto il corpo dell’organizzazione degli Edili della Cisl: la costruzione di una scuola di formazione sindacale nazionale che si articoli su tre livelli. Uno in ingresso, uno di specializzazione ed uno trasversale motivazionale. Inoltre è stato deciso di realizzare un lavoro di indagine e produzione di conoscenze specifiche sul settore. “La Scuola di formazione – afferma Franco Turri, segretario nazionale Filca responsabile formazione – segue principalmente i quadri a tempo pieno, dal loro ingresso alla Filca, fino all’Esecutivo nazionale ed ha come obiettivi quello di creare un sistema di formazione permanente e continuo dove ogni quadro Filca passi periodicamente e ciclicamente; ideare percorsi di specializzazione che siano di supporto alla nostra attività quotidiana; associare la formazione a momenti che l’organizzazione vive di volta in volta, ideando percorsi ed iniziative finalizzate ad un miglior raggiungimento degli obiettivi (contrattazione, congresso ed altro); sviluppare un’attività di ricerca e d’innovazione per la costruzione di strumenti contrattuali e gestionali; facilitare lo scambio di esperienze e di contatti sia in seno alla nostra organizzazione sia esterni (università, centri di ricerca, istituzioni,associazioni, ecc..), utili allo sviluppo della Filca e al raggiungimento dei suoi fini”.
“Il progetto proposto in origine dalla Scuola, – continua il segretario Filca – è stato svolto a passaggi graduali, nel corso dei quali non sono mancate, a seguito di momenti di verifica sulla sua attuazione, alcune modifiche che l’esperienza pratica rende necessarie”.”Per il futuro – conclude Turri – intendiamo potenziare il nostro intervento sulla formazione avvalendoci del supporto del dipartimento della formazione della Cisl e del Centro Studi di Firenze”.

Claudio Sottile

Gli incontri hanno creato una catena di amici che non ha territorio di appartenenza
Dalla parte dei corsisti: tra valori e contenuti dell’esperienza formativa
Cristina Raghitta
Filca Bologna
Non è facile sintetizzare in poche righe una riflessione su un corso di formazione durato otto moduli, un’esperienza lunga, in termini temporali, formativa, in termini di competenze e complessa da un punto di vista relazionale. Il corso lungo della Filca non si pone come unico obiettivo quello di fornire, modificare ed aggiornare di continuo dei contenuti, ma anche e soprattutto quello di valorizzare posizioni ed esperienze variegate sulla base delle quali perseguire un livello di condivisione. Credo che allora si possa parlare di un processo formativo piuttosto che di un prodotto della formazione, non di un corso, quindi, ma di un percorso che dalle molteplici competenze conduce ad una condivisione di prospettive, senza dimenticare che i percorsi sono delle realtà, mai immobili, ma in continua evoluzione.
Paolo D’Anca
Filca Palermo
Penso che ancora una volta la Cisl e la Filca abbiano visto molto lontano. Oltre all’iniezione di formazione e saggezza, il corso è riuscito a creare una catena di amici che non ha territorio di appartenenza. E’ stato bello condividere otto settimane con altri colleghi, conoscersi e soprattutto scambiarsi esperienze tra territori, scoprendo che, alla fine, in forme diverse, abbiamo tutti la stessa voglia e consapevolezza di cambiare e migliorare.
Valeria Lazzer
Filca Treviso
Tonino Passaretti
Filca Ascoli Piceno
Fare una riflessione su un corso di formazione che dura ben otto mesi è una cosa un po’ complicata per non dire ardua. Nel ripensare a tutte le settimane trascorse insieme, tornano alla memoria molti aneddoti. Sicuramente è un’esperienza che consigliamo a tutti perché ci ha permesso di crescere sia dal punto di vista professionale che personale. Ci siamo confrontati con persone che fanno il nostro stesso lavoro ma in territori molto diversi dai nostri. Questo scambio di esperienze, opinioni e punti di vista hanno messo in “crisi” profonda, facendo venire meno, molte certezze che avevamo ed abbiamo rimesso in discussione, quindi, tutto il nostro lavoro e, cosa più importante, noi stessi. Se tutto questo in un primo momento ha spaventato, è diventato poi un punto di forza del nostro gruppo, perché sono emerse potenzialità che potranno essere messe a frutto nel nostro lavoro di tutti i giorni. E’ elettrizzante vedere 25 sindacalisti in una stessa stanza tutti con la voglia di conoscere, crescere e misurarsi per poter essere sempre più utile alle persone che rappresentano. Un altro aspetto positivo ed insolito del corso è stato di vedere la partecipazione di ben tre donne, soprattutto se si considera che nel settore dell’edilizia non è che ce ne siano molte. La loro presenza ha permesso di affrontare le varie tematiche da una prospettiva insolita. Non ci rimane che ringraziare la Filca nazionale che investe nella formazione ingenti risorse umane ed economiche: questa è la dimostrazione che facciamo parte di un’organizzazione viva che guarda al futuro con ottimismo e progettualità. L’impegno profuso dai docenti e da tutto lo staff dei formatori che ci ha seguito, spronato e stimolato è sempre stato di altissimo livello.
L’entusiamo continuo nasce nel vedere crescere ogni giorno i partecipanti all’interno del percorso
E da quella dei formatori: instaurare un percorso capace di motivare e mettere in gioco
Conclusosi, in questi giorni, il corso di formazione nazionale per nuovi dirigenti Filca per l’anno 2006. Il corso, articolato in 8 moduli, si è sviluppato in 25 giornate formative, la maggior parte delle quali presso il Centro Studi Cisl di Firenze e a cui hanno partecipato 25 dirigenti. Durante gli appuntamenti sono stati trattati i molteplici argomenti che un dirigente Filca deve possedere per poter svolgere bene il suo lavoro. Chiediamo a Roberto Scotti,responsabile della Scuola nazionale di formazione sindacale della Filca e a Amalia Talle Nencioni, coordinatrice didattica del Corso nazionale per nuovi dirigenti Filca, le loro impressioni su questo corso lungo appena terminato. Quali sono le motivazioni che vi hanno portato al corso? Roberto: Ovviamente il ruolo-mestiere che “impone” d’essere presente, ma soprattutto l’opportunità di conoscere nuove risorse, entusiaste e capaci di vedere l’attività sindacale con occhi completamente diversi e nuovi. Amalia: Accompagnare e vedere i partecipanti crescere all’interno di un percorso formativo, aiutarli a mettersi in gioco e ad impegnarsi, sentirli contenti di sentirsi apprezzati prima di tutto come persone, vederli finire il percorso ancora più entusiasti e motivati di prima e con una consapevolezza maggiore del proprio ruolo. Ritenete che vi siano stati elementi critici durante il percorso? Roberto: Certamente la fatica al mantenimento del patto d’aula, così come la ristrettezza dei tempi, problema insuperabile in quasi tutti gli appuntamenti formativi, in relazione agli argomenti da trattare e alla possibilità di approfondirli. Amalia: Difficoltà nel mantenimento del patto d’aula e nello svolgimento dei lavori a distanza, ristrettezza dei tempi per quel che riguarda lo svolgimento dei lavori di gruppo, la possibilità di approfondire i temi trattati e la possibilità di aggiungere e affrontare all’interno del percorso tematiche nuove. E aspetti gratificanti? Roberto: La soddisfazione dei partecipanti e il clima di cameratismo e di gratitudine, nei confronti della Filca, per l’opportunità che è stata loro offerta. La sensazione è di non aver assolutamente perso tempo anzi, di poterne dedicare davvero così poco. Amalia: Il clima di amicizia che si crea con i partecipanti, la loro soddisfazione, il vederli coinvolti valorialmente e personalmente. Ci sono aspetti che vale la pena ricordare? Roberto e Amalia: Sicuramente la maternità di Francesca, della Filca di Siena, che ha iniziato con noi, ci ha annunciato la novità e ci ha accompagnato moralmente anche se impossibilitata ad essere concretamente presente. Da questo corso appena giunto al termine, avete tratto attenzioni e suggerimenti per quelli futuri? Roberto: Senza dubbio c’è sempre qualcosa da migliorare. Si potrebbe partire con la costruzione di uno staff di formatori Filca più strutturato e dedicato. L’aggiunta di una coda utile a recuperare alcuni passaggi che non siamo proprio riusciti a trattare e riproporre l’ incontro con il Gamec (Galleria di arte moderna e contemporanea) di Bergamo che apre a nuovi linguaggi e nuove letture dei fenomeni sociali. Amalia: Pensare ad un metodo più strutturato per indurre a svolgere i lavori a distanza, magari attraverso un vero e proprio percorso di formazione a distanza tra un modulo e l’altro. Inserire la tematica dell’educazione inter-culturale.

C.S.

Sindacato, comunicazione, contrattazione ed edilizia. Ecco i temi dsl corso
Molti e diversificati i temi trattati nelle 25 giornate formative. La prima fase, composta da cinque moduli, è stata incentrata su diversi argomenti a partire dall’analisi del ruolo e dall’addestramento all’uso di First Class. Particolarmente interessante per i corsisti l’incontro con Domenico Pesenti che si è soffermato sull’importanza del ruolo del sindacalista oggi. La storia e i valori della Cisl e della Filca in particolare sono stati trattati da Giuseppe Virgilio. Importanti anche gli interventi di Fabio Crippa sulla storia sociale e sindacale italiana, Giuseppe Stoppiglia sulla figura del sindacalista come educatore sociale e Andrea Gandini sul ruolo del sindacalista di fronte alla globalizzazione. Il terzo modulo è stato incentrato sulla comunicazione interpersonale e in pubblico (Italo Ghirigato) e sull’uso strategico dei due canali comunicativi: le parole e il linguaggio del corpo. Nonchè sullo sviluppo della capacità d’ascolto. Nozioni di macroeconomia, bilancio dello stato e ruolo del sindacato le tematiche del quarto modulo. Con interventi di Franco Turri, Alberto Berrini e Marco Lai e un confronto con Domenico Pesenti. Nel quinto e ultimo modulo della prima fase si è discusso di rappresentanza, di organizzazione e di proselitismo con Roberto Villa, Antonio Ceres, Antonio Cerqua e Franco Turri. La seconda fase del corso ha raggruppato gli ultimi tre moduli (dal sesto all’ottavo). Con Franco Turri, Paolo Acciai e Ermanno Dalla Libera si sono affrontati i temi della concertazione e della partecipazione. La contrattazione integrativa di secondo livello (settimo modulo) è stata trattata da Roberto Scotti, Ermanno Dalla Libera e Giuseppe Moscuzza. Mentre l’ottavo e ultimo modulo, che ha visto poi la chiusura definitiva del corso, è stato incentrato sul sistema edile. Con Lanfranco Vari, Ermanno Dalla Libera, Federico Ventura (che si è soffermato sul nuovo codice degli appalti), Mauro Miraccapillo, Raul Beltrame (prevenzione e sicurezza nel settore edile). Inoltre è stata fatta un’analisi sul fenomeno del lavoro nero e irregolare e un approfondimento sul Durc. L’ultimo incontro con Domenico Pesenti ha fatto il punto e chiuso il percorso formativo
L’impegno del ministero Beni e Attività culturali, dopo la mobilitazione organizzata dai sindacati di categoria
Restauro, novità in vista per i lavoratori del settore
In seguito alla mobilitazione dei lavoratori del Restauro, che ha avuto luogo sabato scorso a Roma, una delegazione delle segreterie nazionali di Filca, Fillea e Feneal è stata ricevuta dal sottosegretario Danielle Gattegno Mazzonis, presso il Ministero per i beni e le attività culturali. Le organizzazioni sindacali hanno ripresentato al sottosegretario, le rivendicazioni per le quali era stata organizzata la mobilitazione: riaprire i termini di consegna delle certificazioni necessarie all’iscrizione per l’esame d’abilitazione per il conseguimento del titolo di restauratore conservatore; rivedere i criteri per la certificazione della documentazione per ciò che riguarda la responsabilità diretta nella gestione tecnica dell’intervento, considerato come criterio di selezione per la figura del restauratore, esigibile solo da pochissimi lavoratori e chiarire quali sono i soggetti e le strutture incaricati a rilasciare quest’attestazione. Inoltre i sindacati hanno ulteriormente denunciato le insostenibili condizioni che vivono ogni giorni gli addetti del settore (elusione dei contratti collettivi nazionali di lavoro, condizione diffusa della precarietà, utilizzo strumentale dei contratti a progetto). Per la soluzione di questa situazione, le organizzazioni sindacali di categoria ritengono necessario un confronto con le associazioni imprenditoriali e professionali sulle regole degli appalti con l’istituzione di due tavoli interministeriali tra il ministero dei beni culturali, il ministero del lavoro e quello delle infrastrutture”. “Il sottosegretario Mazzonis – afferma Lanfranco Vari, operatore nazionale della Filca che segue il settore del restauro, – ha confermato l’istituzione di una Commissione tecnica che si occuperà del riconoscimento delle professionalità degli addetti di questo settore e si è impegnata su diversi punti: emanare una direttiva esplicativa che modifichi i termini prescrittivi della presentazione delle domande, garantire un’interlocuzione tra le organizzazioni sindacali e la commissione tecnica, a valutare soluzioni alternative alla certificazione di responsabilità diretta nella gestione tecnica dell’intervento viste le difficoltà per conseguire questo tipo di attestazione. Inoltre si è impegnata anche a chiarire alcuni passi ancora poco chiari della normativa, rimandando alcune specifiche al lavoro della commissione”. “Apprezziamo le attenzioni mostrate verso le nostre problematiche dal sottosegretario Mazzonis – conclude Vari – che sono frutto delle nostre rivendicazioni il cui merito è da attribuire all’impegno mostrato dalle nostre strutture territoriali e dall’organizzazione che si sono fortemente impegnate per la riuscita della mobilitazione, che va considerata solo come il primo passo di una vertenza in corso”.

C.S.

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