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CONTRATTO DELL’EDILIZIA NEI CANTIERI, LE PROPOSTE DEI SINDACATI CONTRO IL DUMPING

CONTRATTO DELL’EDILIZIA NEI CANTIERI, LE PROPOSTE DEI SINDACATI CONTRO IL DUMPING

“Nei cantieri deve essere applicato il solo contratto dell’edilizia. Il ricorso ad altri contratti ha effetti negativi sulla qualità del lavoro, delle imprese e del prodotto, e per i lavoratori comporta una perdita del salario, la mancanza di sicurezza e problemi di accesso all’Ape sociale”. È quanto emerso nel corso dell’iniziativa “Stesso Lavoro Stesso Contratto”, organizzata a Roma dai sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil alla presenza dell’onorevole Cesare Damiano e dei senatori Maurizio Sacconi e Federico Fornaro. Nel corso dei lavori i sindacati hanno presentato le loro proposte per arginare il fenomeno del dumping contrattuale di Ccnl nati per uno scopo ed ora usati anche in edilizia per ridurre salari e diritti, introducendo quindi l’obbligo di applicare il contratto più attinente alla reale attività di impresa e al luogo in cui si svolge.
“Innanzitutto – hanno spiegato i segretari generali delle tre sigle – è necessario intervenire sulla rappresentanza delle organizzazioni firmatarie dei contratti e bisogna emanare una legge ad hoc, a supporto dell’accordo interconfederale sui perimetri contrattuali, che preveda l’applicazione del contratto dell’edilizia in cantiere. Altre priorità sono la parificazione dei contributi Inps, la definizione di un unico contratto per tutte le imprese edili, la reintroduzione del Durc per cantiere e l’applicazione della congruità, vale a dire il corretto rapporto tra manodopera impiegata, tipo di lavorazioni e costo dell’opera. Altri interventi sono l’individuazione di un’autorità ‘terza’ che individui il contratto da applicare, l’introduzione della Patente a punti per aprire un’impresa o come sistema premiale, e il limite al primo livello per il subappalto”.
GUARDA IL SERVIZIO DI RETESOLE CON LE INTERVISTE A CESARE DAMIANO E A FRANCO TURRI

Nella proposta dei sindacati è di primaria importanza anche il rilancio degli enti bilaterali: “Bisogna valorizzare gli enti paritetici riconosciuti dal ministero del Lavoro, che potrebbero anche censire e governare le tipologie di lavoratori presenti in cantiere a qualsiasi titolo, i contratti di subappalto, noli, forniture e pose in opera, oltre che verificare l’avvenuta formazione”. I sindacati hanno presentato il testo della proposta di legge ai politici presenti, che hanno preso atto degli effetti nefasti del fenomeno nel settore e si sono impegnati ad intervenire con i mezzi a loro disposizione.  
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“Stesso Lavoro Stesso Contratto”: è quello che chiederanno gli edili di Cgil Cisl Uil domani, mercoledì 14 febbraio in un’iniziativa nazionale organizzata a Roma, presso la Sala delle Carte Geografiche, in via Napoli 36.
Ai lavori, che si svolgeranno dalle ore 9:30, sono stati invitati i rappresentanti delle maggiori forze politiche. Hanno garantito la presenza l’onorevole Cesare Damiano ed i senatori Maurizio Sacconi e Federico Fornaro.
Nel corso dell’iniziativa, che vedrà riuniti i Direttivi unitari di Feneal, Filca, Fillea, verranno presentate le proposte delle tre sigle sul tema del dumping contrattuale e della fuga dal contratto edile verso l’applicazione di contratti meno onerosi, “una tendenza – dichiarano i segretari generali Vito Panzarella, Franco Turri, Alessandro Genovesi – che si sta diffondendo in varie realtà produttive e attraverso cui moltissime imprese risparmiano sulla pelle dei lavoratori e a discapito della concorrenza leale tra imprese sane.”
“Il sistema del massimo ribasso – spiegano – non sembra più essere appannaggio esclusivo del sistema di aggiudicazione degli appalti pubblici, ma è oramai diventato anche il criterio di scelta dell’applicazione contrattuale da parte di molte imprese a danno della sicurezza e dei diritti dei lavoratori, della qualità delle imprese stesse e del lavoro. Per questo occorre mettere un freno alla giungla di contratti che si applicano nei cantieri edili, perché applicare il giusto contratto non è un costo ma un investimento, a partire da una riduzione del numero dei contratti e ripristinando, anche attraverso un obbligo contrattuale e normativo, l’applicazione del Ccnl più attinente alla reale attività di impresa e al luogo dove essa si svolge.”

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