UN “POOL SOCIALE” CONTRO LE MAFIE

UN “POOL SOCIALE” CONTRO LE MAFIE

“Un ‘pool sociale’ che affianchi magistrati e forze dell’ordine nella lotta alle mafie. Perché la battaglia per la legalità non si vince solo con la repressione ma con l’impegno di tutti nella società”. È il pensiero forte emerso a Cermenate, nel corso della tavola rotonda organizzata dalla Filca-Cisl nazionale a conclusione del Campo-scuola, organizzato come ogni anno dalla categoria e dedicato al bene comune, all’impegno sociale ed alla legalità. Una scelta non casuale quella di Cermenate, perché nella cittadina comasca, in una villetta confiscata alla ‘ndrangheta, ha sede il centro studi sociali contro le mafie del ‘Progetto San Francesco’. La dimostrazione che la mafia è una realtà ben radicata anche al nord, e già da alcuni decenni. Ma anche che le forze sociali, il sindacato, non si limitano a sterili proclami ma sono impegnati quotidianamente e in prima linea nel rispetto delle regole e nella lotta alle illegalità.
“C’è un intero corpo sociale – ha affermato Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl – che sostiene civilmente magistrati e forze dell’ordine, dando loro indicazioni concrete che solo chi ha occhi e orecchie nei posti di lavoro può offrire”. Il leader della Cisl ha chiesto modifiche al comportamento della Pubblica amministrazione per quanto riguarda le forniture e gli appalti: “Ci sono gare vinte anche con il 60% di ribasso. Per le aziende gestite dalla malavita il costo del denaro è più basso, e in questo modo riescono ad annullare la concorrenza fatta dalle aziende virtuose, realizzando opere di qualità scadente, a danno della collettività e provocando un vero degrado nel rapporto con i lavoratori”. Concetto sul quale ha insistito anche il segretario generale della Filca-Cisl, Domenico Pesenti: “Da tempo chiediamo che venga introdotto il principio del ‘massimo ritorno’, che si oppone al massimo ribasso, un sistema utilizzato negli appalti e nemico della sicurezza nei cantieri e del mercato leale”.
Per Ivan Lobello, vicepresidente di Confindustria, “la mafia si combatte anche con l’impegno delle forze sociali non repressive, con la consapevolezza che l’illegalità è un problema dei territori, ed è lì che va combattuta”. Alla tavola rotonda hanno partecipato anche i segretari generali della Fai-Cisl, Augusto Cianfoni e della Cisl Lombardia, Gigi Petteni, padre Antonio Garau di Jus Vitae, Lionello Mancini, editorialista del Sole24Ore e Mauro Roncoroni, primo cittadino di Cermenate.

Altre notizie