(ha collaborato Roberta Villa)
Quali responsabilità e competenze per gli Amministratori delle Scuole Edili? Quali sfide e attenzioni per la gestione degli Enti bilaterali per la formazione in edilizia, in una fase di profonda trasformazione e crisi del settore?
Intorno a questi interrogativi si sono sviluppate le tre giornate di Laboratorio formativo per Amministratori di Scuole Edili, realizzate a Pomezia dal 14 al 16 novembre e promosse dalla Filca Nazionale attraverso la struttura della Scuola Pino Virgilio, che ha realizzato per l’occasione un piccolo lavoro preparatorio di ricerca e una video-intervista sull’esperienza dell’Ente Scuola di Genova, la cui visione ha dato avvio all’attività in aula.
Come sottolineato in apertura da Enzo Pelle, Segretario Nazionale Filca: “L’Ente Scuola è – tra gli organismi paritetici – forse il più complesso e il meno standardizzato, perché offre servizi che coinvolgono direttamente le persone, gli allievi. Richiede una forte consapevolezza di ruolo, una grande attenzione alla dimensione etica, il coraggio – a volte – di saper prendere e difendere posizioni non maggioritarie all’interno del Consiglio di Amministrazione, ma anche la comprensione di alcuni elementi base relativi alla formazione e alla progettazione dell’offerta. Ci è richiesto un cambio di mentalità, e maggior capacità di lavorare in squadra, per rispondere al meglio alle esigenze del settore”.
A partire da queste considerazioni il Laboratorio, che ha visto il coinvolgimento di 25 Amministratori di Scuole Edili provenienti da tutta Italia (Lombardia, Liguria, Friuli, Lazio, Umbria, Abruzzo, Calabria, Puglia e Sicilia), ha rappresentato una prima sperimentazione per la formazione al ruolo di Amministratori, offrendo ai partecipanti un’occasione di confrontarsi non solo con testimoni ed esperti ma anche con i colleghi di altri territori, in uno scambio che ha fatto emergere eterogeneità e differenze, ma anche elementi di sensibilità e difficoltà comuni.
Prezioso, all’interno del percorso, è stato il contributo offerto da Vincenzo Forlani, ex Direttore della Scuola Edile di Bergamo, che ha messo a disposizione la propria esperienza ultraventennale e ha proposto una lettura delle sfide attuali per la gestione degli Enti, alla luce della loro evoluzione nel tempo. La storia delle Scuole Edili, infatti, è stata fortemente condizionata dai cambiamenti avvenuti all’interno del quadro normativo nazionale e delle Regioni, che hanno progressivamente portato a una ri-articolazione sia dei contenuti che delle fonti di finanziamento delle attività, permettendo di integrare i fondi di natura contrattuale con quelli pubblici. Le attività delle Scuole oggi vanno dalla prima formazione ai percorsi per i disoccupati adulti, dall’apprendistato alle iniziative sulla sicurezza, dalla gestione di moduli interni a percorsi scolastici istituzionali ai corsi di specializzazione sulle tecnologie innovative. Durante l’attività d’aula sono stati offerti esempi operativi e riflessioni sulla necessità strategica, tanto più rilevante in questa fase di difficoltà del settore, di ri-pensare le modalità di lettura della domanda formativa e di progettazione dell’offerta, di rapportarsi con il quadro dei soggetti istituzionali, di costruire alleanze e sinergie con altri soggetti del sistema formativo e produttivo del territorio, di gestire le risorse economiche e umane degli Enti, di confrontarsi con il tema dell’innovazione e del nuovo costruire. “Si tratta di diventare un’Agenzia di servizi al lavoro e alle imprese, anche per reggere la concorrenza sempre più agguerrita e per mantenere la leadership nel settore della formazione per il settore edile”.
Sul tema dell’offerta e in particolare dei servizi al lavoro è stata dedicata un’unità di approfondimento sulle esperienze coordinate dal Formedil Nazionale, con particolare riferimento alla sperimentazione in atto per la Borsa Lavoroe il portale Blen.it. Gli interventi di Giovanni Carapella (Direttore Formedil Nazionale), di Maurizio Fanzini e di Marco Golato (referenti per il progetto Blen.it per il Formedil) hanno evidenziato l’importanza e le caratteristiche di questo nuovo dispositivo a supporto del sistema delle imprese e dei lavoratori. L’intervento di Giuseppe Moscuzza (Filca Nazionale) ha sottolineato la centralità del ruolo delle parti sociali, e soprattutto della figura dei “facilitatori”, per garantire una piena efficacia del progetto, rispetto al quale “il passo successivo, fondamentale, è l’accreditamento per il matching tra domanda e offerta di lavoro”.
La valutazione del percorso è stata condivisa con il Segretario Nazionale Salvatore Scelfo, che, anche a partire dalla propria esperienza di Amministratore della Scuola Edile di Palermo, ha richiamato l’importanza dell’etica della responsabilità sia nelle scelte di carattere generale che nelle piccole attenzioni quotidiane, ma anche la necessità di garantire una formazione capace di sostenere e accompagnare quanti, all’interno della Filca, assumono il delicato e fondamentale compito di Amministratori.