Roma
Contratto edili ancora da rinnovare
Sono passati cento giorni dall’inizio delle trattative per il rinnovo del contratto dei lavoratori edili, scaduto il 31 dicembre 2003. Il nuovo contratto ancora non c’è e questo è indice di una difficoltà al tavolo del negoziato, che tenterà nei giorni 21 e 22 aprile di fare l’affondo per entrare nella fase conclusiva. I sindacati di categoria stanno sostenendo con forza la piattaforma elaborata unitariamente, che fa della qualità del settore l’obiettivo centrale. Il settore delle costruzioni negli ultimi anni ha vissuto un ciclo positivo che non si è ancora esaurito. Al contrario, proprio il tema delle infrastrutture è quello al quale il Paese si affida per pilotare la ripresa e lo sviluppo. Per questo il settore deve qualificarsi, combattendo fenomeni degenerativi come il lavoro nero e irregolare, le nuove forme di caporalato, la concorrenza sleale tra imprese. La piattaforma sindacale sceglie il terreno della qualità come la risposta più forte alla destrutturazione del settore e per difendere con più forza i diritti dei lavoratori. Tra il dire e il fare dei costruttori I costruttori hanno speso molte parole a sostegno della qualità e della regolarità, valorizzando l’Avviso Comune firmato al ministero del Lavoro con tutte le organizzazioni dei lavoratori e delle imprese, ma nei fatti si dimostrano ostili alle richieste sindacali che sono invece coerenti con quelle scelte. L’Ance guarda ancora al passato e chiede più flessibilità e meno regole. E’ la vecchia ricetta che non porta da nessuna parte e rischia di non portare neanche al rinnovo del contratto, se queste posizioni non vengono presto abbandonate. Qualificare il sistema della bilateralità Fillea, Filca e Feneal hanno presentato una proposta di riforma del sistema bilaterale del settore che, tramite nuove regole, definisca un sistema nazionale in grado di dare nuovo impulso alle politiche settoriali, puntando sulla regolarità contrattuale e la crescita professionale dei lavoratori, assegnando agli enti di formazione un ruolo importante nella certificazione della professionalità, dotandosi di strumenti per aiutare il governo del mercato del lavoro. L’Ance ha presentato testi relativi alla norma premiale dei versamenti in cassa edile, alle regole di certificazione della regolarità contributiva e un protocollo sulle regole da applicare nella gestione delle casse edili. A riguardo permangono posizioni diverse sia sulla certificazione dove l’Ance chiede che essa venga rilasciata per il singolo cantiere, sia riguardo alle Casse Edili dove, pur condividendo la necessità di regole nazionali, non può essere accettato che si metta in discussione l’autonomia della contrattazione territoriale. Il controllo degli orari di lavoro Il contratto deve definire le materie demandate dal dlgs 66, che attua la direttiva comunitaria sull’orario. I sindacati chiedono di mantenere l’attuale assetto definito dall’art. 5 del Ccnl, con la disponibilità a prevedere per casi eccezionali un diverso periodo di riferimento per definire la durata media dell’orario di lavoro, oltre i 4 mesi previsti dalla legge (grandi cantieri, lavori discontinui). L’Ance pretende la generalizzazione a tutto il settore delle condizioni di eccezionalità, il che significherebbe portare fuori dal controllo sindacale tutta la materia dell’orario, con il rischio concreto di peggiorare ulteriormente le condizioni di lavoro. Le posizioni restano ancora distanti. Nuovo inquadramento e professionalità La piattaforma del sindacato prevede di aprire con il nuovo contratto una verifica del modello di inquadramento che si deve concludere in due anni. Contemporaneamente si chiede una rivisitazione dei profili degli operatori del restauro e archeologico, dando uno sbocco al 4° livello per alcune figure operaie specializzate con polivalenza di mansioni. Su questo punto l’Ance ha dato una risposta interlocutoria senza presentare testi scritti.Riteniamo che ci siano le condizioni per prefigurare un percorso che porti ad un testo condiviso a partire delle dichiarazioni dell’Ance. Regolarità delle imprese e norme premiali Sul tema della lotta al lavoro nero il sindacato da tempo ha fatto la scelta di utilizzare gli enti bilaterali di settore per certificare la regolarità contrattuale. Adesso occorre passare da una fase di sperimentazione territoriale ad un sistema nazionale di regole, trovando soluzioni per forme di incentivazione per le imprese in regole, in riferimento alla contribuzione che le stesse versano agli enti bilaterali di settore. Su questi aspetti l’Ance ha presentato una proposta di certificazione di regolarità contributiva dell’impresa per cantiere che costituisce un passo indietro rispetto al lavoro fatto in questi anni. Con la modulistica unificata avevamo introdotto il principio per cui la certificazione del cantiere avveniva in un ambito che fotografava anche la situazione dell’impresa. Questo costituisce per il sindacato un punto di partenza irrinunciabile se si vuole continuare a trovare soluzioni efficaci nella lotta all’irregolarità. Apprendistato per investire sul lavoro futuro Per il sindacato l’apprendistato è uno strumento prioritario per l’accesso al lavoro edile. La proposta avanzata – diversamente dalla legge – prevede una durata di 4 anni per il 4° livello, di 3 anni per il 3° livello e di 18 mesi per il 2° livello, con un inquadramento solo di un livello inferiore a quello corrispondente nel Ccnl. L’Ance ritiene che si possa trovare una soluzione sulla durata, mentre sul livello dell’inquadramento costruire una soluzione mista, con un periodo iniziale a due livelli inferiori e successivamente un livello di differenza per il restante periodo. Permangono differenze sul rapporto tra il numero di operai qualificati, specializzati e apprendisti e sul ruolo delle Scuole Edili. Nuovi diritti per i lavoratori stranieri Rispetto alla nostra richiesta di trovare una soluzione che consenta ai lavoratori extracomunitari di utilizzare cumulativamente ferie e riduzione degli orari per il rientro nei paesi di origine, si è definito sotto la voce “Aspettativa” un testo riguardo al quale può essere espresso un primo giudizio positivo. Rimane da definire la parte che riguarda la formazione che, per questi lavoratori, richiede delle specificità. In modo particolare, occorre prevedere corsi di ingresso al settore sui temi della sicurezza e dell’alfabetizzazione sulla normativa contrattuale. Resta da mettere a punto il testo definitivo delle ipotesi individuate comunemente. Contrattazione grandi opere La nostra Piattaforma poneva il problema di individuare nella Informazione e nella Concertazione la possibilità di un confronto preventivo prima dell’avvio dei lavori per le grandi opere e, riguardo ad alcune parti normative come orario e recupero riposi, delle soluzioni contrattuali particolari. Mentre con le associazioni cooperative si sono individuate soluzioni che riteniamo possano essere accolte, l’Ance su questi punti non ha dato risposte concrete e soddisfacenti che noi invece esigiamo perchè in futuro è prevista l’apertura di numerosi grandi cantieri.
Le date da ricordare
21 e 22 aprile Proseguono le trattative. Assemblee in tutti i cantieri per informare i lavoratori. Le prime iniziative di sostegno al negoziato: 20 aprile Milano, Roma, Napoli Attivi dei Quadri interregionali per fare il punto sullo stato della trattativa Partecipano i segretari generali nazionali. Sono 1.200.000 gli addetti al settore interessati al rinnovo del contratto. Una grande forza che attende i giusti riconoscimenti contrattuali contenuti nella piattaforma sindacale. Nel 2003 gli occupati nel settore sono cresciuti ancora del 3,5%. Una gran parte di questi sono stranieri. Per tutti occorre migliorare le condizioni di lavoro e rafforzare i diritti, a partire da quello alla sicurezza nei cantieri.
Gli altri tavoli
I tavoli con le Coop e Aniem risentono delle difficoltà del tavolo Ance, seppure su alcuni punti con le associazioni cooperative si stanno producendo testi che possono essere un buon punto di arrivo. Nello specifico: informazione e concertazione, somministrazione, aspettativa extracomunitari, mentre permangono problemi sul part-time, dove si pongono da parte delle controparti delle scelte unilaterali che noi non riteniamo accettabili. Per quanto riguarda gli artigiani, dopo la firma dell’accordo interconfederale è ripreso, tra molte difficoltà, il tavolo di trattativa. Le associazioni artigiane frappongono il problema del rispetto da parte dell’Ance degli accordi sottoscritti da tempo sul sistema degli enti bilaterali.
Diritti sul lavoro e Welfare integrativo
Riposo settimanale Aspettative Congedo matrimoniale Ferie Lavori discontinui Lavoro straordinario, notturni, festivi Carenza malattia e infortuni Su questi punti permane da parte dell’Ance una posizione negativa e inaccettabile rispetto alle richieste contenute nella piattaforma. Riguardo al mobbing, c’è solo una disponibilità dell’Ance ad inserire un articolato che richiama il problema. Quadri, Sicurezza, Prevedi, Previdenza sanitaria e Incrementi retributivi sono tra i temi più importanti non ancora affrontati.