“Secondo nostre stime, oltre ai 10mila iscritti alla Cassa Edile provinciale, esistono almeno 7mila lavoratori impiegati nel settore con forme non regolari. Di questi, almeno 3mila sono retribuiti con i voucher. Il fenomeno, in forte aumento negli ultimi anni, va assolutamente contrastato, perché, oltre a non essere conforme alle leggi vigenti, impedisce la libera e leale concorrenza tra le aziende”. Lo denuncia Gerri Castelli, segretario generale della Filca Cisl Torino-Canavese, il sindacato degli edili che raggruppa in provincia più di 5mila associati.
Il “lavoro accessorio” (voucher) risulta “irregolare” poiché – non prevedendo il contributo cassa edile, previsto per il lavoratore – disattende il Durc e favorisce pratiche elusive che avvantaggiano le imprese senza scrupoli e danneggiano quelle sane. Il lavoratore edile pagato con voucher perde le prestazioni di welfare riconosciute dalla Cassa Edile. Inoltre, il buono, pur garantendo la copertura previdenziale presso l’Inps e quella assicurativa presso l’Inail, non dà diritto alle prestazioni a sostegno del reddito quali disoccupazione, malattia e assegni familiari.
“Il fenomeno dei voucher in edilizia – conclude Gerri Castelli – si inserisce in una spirale negativa che trascina sempre più il settore verso il degrado delle condizioni economiche e sociali di tutti i soggetti che lo abitano, aggiungendosi alla crisi, al lavoro nero, alle false partite iva, all’associazionismo in partecipazione, all’applicazione di contratti non appartenenti al settore. I controlli, peraltro insufficienti e non mirati, non contrastano purtroppo questa pratica. Ancora una volta, nel settore edile ci perdono i lavoratori e le imprese serie”.
(dal sito della Cisl Piemonte)