Rapporto dipendenti/importo dei lavori non congruo, dubbi sulla professionalità delle imprese esecutrici, ritardo nel pagamento delle retribuzioni, condizioni di pericolo per i lavoratori, superamento delle ore di straordinario e utilizzo improprio del contratto a tempo determinato. Sono gravi e circostanziate le accuse lanciate da Giovanni Giovanelli, segretario generale della Filca-Cisl di Pesaro, nei confronti dell’Associazione temporanea di imprese “Pentapoli”, che si è aggiudicata l’appalto per la realizzazione della terza corsia dell’autostrada A14.
“L’Ati, costituita per realizzare l’opera, ha poi subappaltato tutte le fasi lavorative con una parcellizzazione delle imprese e delle singole fasi della realizzazione dell’opera stessa”, spiega Giovanelli. “L’appalto è stato aggiudicato da un consorzio di imprese che a loro volta raggruppano cooperative che non hanno mai realizzato un’opera così importante. La ditta capofila dell’Ati, per esempio, non ha mai realizzato opere stradali ma solo opere residenziali”. Giovanelli denuncia anche la non congruità del rapporto tra i dipendenti denunciati in Cassa Edile e l’importo dei lavori da svolgere per ogni impresa in subappalto. “Questa grave anomalia – spiega – porta a subappaltare lavori già appaltati ed a ricorrere allo straordinario, superando ogni limite permesso dalla legge e dai contratti. Tutto ciò con gravi conseguenze sulla sicurezza dei lavoratori”.
Nella settimana dal 10 al 17 luglio, per esempio, una delle ditte ha fatto lavorare i dipendenti per una media settimanale di 80 ore: “Ebbene – accusa il leader della Filca di Pesaro – in quella azienda in quei 7 giorni si sono verificati ben tre infortuni”. Inoltre nella zona circolano automezzi privi dell’autorizzazione della stazione appaltante e le ditte in subappalto vengono pagate da “Pentapoli” a 120 giorni, con disagi per i lavoratori. Ma le accuse della Filca di Pesaro non sono finite: “Un subappalto è stato affidato con un ribasso che si aggira al 40%, con violazioni in termini di qualità dell’opera e della sicurezza dei lavoratori, molti dei quali pensionati, e con il ricorso a turni di lavoro di 10 ore. Abbiamo riscontrato la mancata tenuta del giornale di cantiere, come previsto da una Legge regionale delle Marche, e ci sono ditte che applicano contratti difformi, principalmente quello Metalmeccanico, impedendo di fatto la verifica della regolarità contributiva da parte del sindacato.
Infine ogni tre/sei mesi le squadre vengono sostituite, con un utilizzo improprio del contratto a tempo determinato”. La Filca provinciale ha già provveduto ad informare il Prefetto di Pesaro, Attilio Visconti, inviandogli nei giorni scorsi un documento dettagliato sulla vicenda.