“Il progetto ‘casa Italia‘ lanciato dal premier Renzi è positivo e condivisibile, perché finalmente il governo mette al centro della propria azione la cultura della prevenzione. Adesso si passi subito dagli annunci ai fatti, per mettere in sicurezza il Paese ed evitare che terremoti e alluvioni provochino devastazioni e lutti, come purtroppo avvenuto in questi giorni”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Filca-Cisl nazionale, Franco Turri. “L’ecobonus terremoto, per esempio, si è rivelata una misura poco efficace, perché fa una distinzione inaccettabile tra prime e seconde case e perché prevede ben dieci anni per la restituzione della detrazione. Intervenire su queste due voci, prevedere misure ad hoc per i condomini, portare la detrazione almeno all’80% dal 65% attuale e prevederne la restituzione in tre anni potrebbero essere prime misure efficaci da mettere in atto subito. Gli incentivi da soli, però, non bastano: è necessario che ci sia l’obbligo di intervenire su edifici a rischio e siano introdotte norme certe per le nuove costruzioni. Nel rapporto sull’edilizia sostenibile – prosegue Turri – redatto insieme agli altri sindacati di categoria e a Legambiente, lo abbiamo scritto molto chiaramente: la sfida è aprire migliaia di cantieri di messa in sicurezza del territorio e riqualificazione del patrimonio edilizio in tutta Italia, con obiettivi energetici e di sicurezza statica e sismica. Una sfida che si può vincere stanziando risorse addirittura inferiori a quelle impiegate per la ricostruzione e impiegando conoscenze e tecnologie nelle quali l’Italia primeggia a livello mondiale”, ha concluso il segretario generale della Filca.