La nostra Federazione ha posto da sempre al centro della propria azione il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità.
Parlare di edilizia sostenibile, però, significa disegnare la qualità della vita delle persone: per l’edilizia e per la sua filiera dei materiali da costruzione, infatti, sostenibilità è intesa nel suo aspetto di tutela ambientale, ma anche equilibrio sociale, reti di protezione sociale, possibilità di accesso ai beni primari, possibilità di integrazione e scambio tra differenza economiche, culturali, religiose.
Per la Filca è urgente e pressante un’azione congiunta e integrata per aumentare e rendere capillare un intervento di trasformazione globale del capitale edilizio del Paese. Per giungere a tale obiettivo è necessario intervenire sia dal lato del risparmio energetico che da quello delle fonti di energia utilizzate, anche attraverso i percorsi di contrattazione sia nazionale che aziendale o territoriale.
Riteniamo che l’edilizia debba essere a ‘chilometro zero’, vale a dire senza consumo del suolo ma recuperando il già costruito: si pensi alle tante abitazioni fatiscenti dei centri storici di tutte le città, ma anche a capannoni industriali, ospedali, scuole, caserme, ecc.
Recuperare questi immobili ci dà la possibilità di non utilizzare altro suolo e di inquinare molto meno, compiendo così una forma di urbanizzazione che ha vantaggi non solo sul fronte ambientale, ma anche sociale, perché ci consente di ridisegnare le città e di assicurare la qualità della vita delle persone.
Anche sulle infrastrutture la nostra posizione è netta: riteniamo infatti che non tutte le grandi opere siano utili. Ma quelle che assicurano modernità e sicurezza devono essere realizzate (o sbloccate), e devono essere completate nel minor tempo possibile.
Il VI incontro Divulgatori (Riccione, 15 e 16 ottobre 2024)…
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