“Quanto emerge dall’analisi costi-benefici sulla Tav, finalmente resa pubblica dopo settimane di attesa, conferma purtroppo le indiscrezioni già circolate. Il documento, redatto da una commissione notoriamente contraria all’opera, giunge a conclusioni sbagliate, dissennate e dannose non solo per il territorio interessato ma per l’intero Paese. Ci opporremo con ogni mezzo ad una eventuale decisione del governo di sospendere l’opera”. Lo dichiara Franco Turri, segretario generale della Filca-Cisl, dopo la pubblicazione del documento sul sito del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. “L’analisi sulla Tav – prosegue Turri – è sbagliata perché non si esprime sulla sua utilità, e soprattutto non guarda in prospettiva. E soprattutto smentisce tutte le altre analisi costi-benefici, che hanno invece dato il responso opposto. Sicuramente in questo caso è prevalso l’approccio politico e non tecnico, ma se fosse stato adottato lo stesso criterio per l’Alta Velocità Roma-Milano, ad esempio, oggi probabilmente non avremmo questo collegamento indispensabile per il Paese. La Tav, però, è fondamentale: non solo per avvicinare il Paese all’Europa, ma anche per rimettere in moto il settore dell’edilizia, che rischia di scomparire sotto i colpi di una crisi ultradecennale che ha decimato lavoratori e aziende. Il governo, quindi, valuti bene il da farsi, perché ci sono priorità per il Paese e la Tav è sicuramente tra queste. Se qualcuno pensa di recuperare consensi bloccando i cantieri, dovrà fare i conti con il mezzo milione di operai che verrebbero impiegati se ripartissero tutte le opere già finanziate”, conclude il segretario generale della Filca.