“Rinunciare alla realizzazione del tunnel per l’alta velocità a Firenze sarebbe sbagliato e dannoso: si perderebbe un’occasione importante per la dotazione infrastrutturale del territorio, si contribuirebbe ad affossare l’edilizia e si rischierebbe di avere un notevole danno economico, perché i costi per l’annullamento dell’appalto rischierebbero di superare quelli per realizzare l’opera”. Lo ha dichiarato Stefano Tesi, responsabile della Filca-Cisl fiorentina.
“L’inchiesta pubblicata dal settimanale ‘l’Espresso’ ci ricorda che sull’opera sono in corso indagini delicate, sulle quali ovviamente non ci pronunciamo. Siamo però sollevati nel sapere che tutta la faccenda è gestita dall’autorità anticorruzione, presieduta da Raffaele Cantone. Isolare le mele marce è sicuramente la priorità, e poi c’è da rimettere in moto i cantieri, e per questo ci appelliamo alle istituzioni, sindaco Nardella in testa. A regime l’opera impiegherà 2-300 lavoratori. Attualmente i 25 addetti in forza alla Nodavia sono in cassa integrazione straordinaria a rotazione, che però scadrà il 15 dicembre. Due mesi di tempo per evitare di allungare la lista degli edili disoccupati, ci auguriamo che l’incontro in programma il prossimo 17 ottobre con la società serva a fare chiarezza sulla faccenda”, ha concluso Tesi.
E sulla Tav fiorentina è intervenuto anche Ottavio De Luca, segretario generale della Filca Toscana: “La Tav è certamente una delle opere più importanti in progetto nella regione. Dopo aver assicurato che tutti i lavori si svolgano all’insegna della legalità, è necessario avviare i cantieri per assicurare un’opera di fondamentale importanza per l’economia della regione e per la dotazione infrastrutturale non solo regionale, ma dell’intera nazione. Inoltre i lavori consentirebbero all’edilizia di tirare un sospiro di sollievo, dopo lo stillicidio di occupati degli ultimi anni. Nella sola cassa edile fiorentina, negli ultimi 5 anni, sono ‘scomparsi’ oltre 7mila lavoratori, il 41% del totale”, ha concluso De Luca.