Crisi senza fine per l’edilizia nel tarantino. a denunciarlo i sindacati di categoria Filca-Cisl, FenealUil e Fillea-Cgil, che nei giorni scorsi hanno organizzato un sit in davanti alla Prefettura di Taranto per chiedere il dialogo con le istituzioni, con l’obiettivo di tentare di individuare soluzioni possibili.
I segretari generali delle tre categorie, Vito Lincesso, Antonio Guida e Antonio Stasi, hanno inviato al Prefetto Umberto Guidato una bozza del documento contenente le proposte che intendono avanzare per dare nuova linfa all’economia jonica, per rimettere in sesto uno dei settori più penalizzati dai disastri dell’economia dell’ultimo decennio. I numeri sono drammatici: tra il 2008 e il 2014, nella sola provincia di Taranto, sono andati persi 5mila posti di lavoro in edilizia. Un vero stillicidio provocato dalla frenata degli investimenti e dal calo della domanda.
Molte delle persone ora senza occupazione non possono nemmeno contare su una qualche forma di sostegno al reddito, altri ex lavoratori sono in cassa integrazione. La proposta dei sindacati è di sbloccare tutti i lavori riguardanti le opere infrastrutturali già in programma o in previsione, molti dei quali riguardano l’area portuale tarantina. Inoltre si chiede alle imprese di privilegiare l’assunzione di manodopera tarantina, rispettando ovviamente la normativa in vigore. Infine la proposta dei sindacati è di avviare un tavolo istituzionale permanente, che possa garantire un confronto costante con gli enti appaltanti del territorio, a partire dagli enti locali, Comune e Provincia di Taranto in testa. Il tavolo dovrebbe monitorare la situazione degli appalti sul territorio.