“Le sanzioni per i tecnici delle asseverazioni non risolvono il problema delle frodi legate ai bonus edilizi. Prima di tutto perché i casi di illeciti non riguardano le situazioni dove sono già previste le certificazioni per l’avvio dei lavori, come per il superbonus. E perché ‘provvedimenti contro ‘a valle’ lasciano il tempo che trovano, l’azione deve essere sempre ‘a monte”’. Lo ha dichiarato il segretario generale della Filca Cisl, Enzo Pelle, all’Adnkronos, commentando le decisioni del Governo per contrastare le frodi in edilizia.
“Uno dei principali problemi – ha spiegato Pelle – è la moltiplicazione di imprese edili che ‘stanno spuntando come funghi, alcune sono srl a 1 euro’. Gli incentivi nel settore edilizio di colpo hanno attratto anche ‘soggetti non qualificati’ perché ‘chiunque può aprire un’impresa. Dovremmo avere delle maestranze di qualità per fare interventi di qualità e, su questo fronte, è una buona notizia l’obbligo del rispetto del contratto collettivo nazionale. Le sanzioni, in genere, sono un deterrente. Ma mi pare normale – aggiunge – che i tecnici debbano asseverare in modo corretto, è una certificazione fatta da professionisti che non credo vogliono mettere a rischio la propria attività”. Infine un cenno alle multe:
“Non ha senso aumentare le sanzioni ai professionisti e penalizzarli: dove c’è stata l’asseverazione non ci sono stati grandi problemi. Le truffe maggiori riguardano il bonus facciate e gli altri bonus perché bastava una comunicazione per procedere, senza necessità di produrre delle certificazioni e senza vincoli preventivi. Una soluzione potrebbe essere l’applicazione del metodo già usato per l’area del cratere, dove vincolano il contratto al controllo preventivo e a una serie di prerequisiti. Dovremmo strutturare meglio tutto il sistema, specialmente se attraverso il Pnrr posso essere realizzati una serie di interventi innovativi e specialistici ”, ha concluso il segretario generale della Filca.