Un piano decennale di infrastrutturazione primaria e secondaria e di messa in sicurezza del territorio, con progetti chiari e risorse certe, da usare solo per investimenti e non per coprire i buchi del bilancio o per pagare la spesa corrente. Questo è l’appello che il mondo datoriale e sindacale del settore delle costruzioni nel Sud Italia ha lanciato alle istituzioni e alla classe politica locali e nazionali, dagli Stati generali dell’edilizia nel Mezzogiorno, riunitisi oggi a Palermo. Alla convention, la prima del genere in Sicilia, hanno preso parte: Giuseppe Lupo, vicepresidente dell’Ars, Giovanni Pizzo, assessore regionale alle Infrastrutture, Santino Barbera, segretario generale Filca Cisl Sicilia, Fabio Sanfratello, presidente di Ance Palermo, Angelo Minì, presidente Anaepa Confartigianato Sicilia, Maurizio Merlino, coordinatore Cna Costruzioni Sicilia, Leonardo Li Causi, responsabile Area Lavoro Coop Sicilia, Giovanni D’Ambrosio, segretario generale Filca Cisl Campania, Enzo Gallo, segretario generale Filca Cisl Puglia, Luciano Belmonte, segretario generale Filca Cisl Calabria, Michele La Torre, segretario generale Filca Cisl Basilicata, Salvatore Scelfo, segretario nazionale Filca Cisl e Mimmo Milazzo segretario generale Cisl Sicilia.
LA SCHEDA CON I DATI DEL SETTORE NEL MEZZOGIORNO
“Come confermano i dati di Eurostat di qualche giorno fa – ha affermato Santino Barbera segretario generale di Filca Cisl Sicilia – la Sicilia è l’ultima regione europea per tasso di occupazione. Ad incidere su questi numeri è certamente la gravissima crisi dell’edilizia nell’isola con quasi 100mila disoccupati e oltre 13mila aziende che hanno chiuso i battenti. Il governo regionale, invece di investire sull’ infrastrutturazione e sulla messa in sicurezza del territorio, preferisce dirottare altrove le risorse destinate alle costruzioni. E’ un esempio lampante, fra i tanti che potremmo citare, il definanziamento del lotto 5B della Santo Stefano di Camastra – Gela, un arteria importantissima progettata oltre 40 anni fa ma che ancora non vede il collaudo; i fondi sono stati utilizzati per tappare il buco di bilancio “.
Santino Barbera, nel corso degli Stati generali dell’edilizia nel Sud Italia, ha lanciato la proposta di un patto sociale fra mondo dell’impresa e mondo sindacale per far fronte comune nei confronti dei governi regionali e dell’esecutivo nazionale. “Imprenditori e sindacato – ha detto – devono fare gioco di squadra. Non possiamo fare i solisti, solo uniti abbiamo qualche possibilità di vincere; da soli perderemo sicuramente”. Dal mondo dell’impresa è emersa la necessità di investire concretamente nel settore delle costruzioni che, come ha recentemente detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, “è una priorità per lo sviluppo del Paese”.
Il segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, ha sottolineato le gravi carenze della programmazione degli anni scorsi in materia di infrastrutture. “Non sono stati realizzati interventi efficaci, è mancata una pianificazione e c’è il rischio di fare nuovamente flop – ha dichiarato Milazzo – perché i fondi Ue per i prossimi anni non prevedono investimenti in infrastrutture. Occorre dunque fare adesso una seria programmazione, di concerto fra le istituzioni e le parti sociali, datoriali e sindacali, per intercettare le risorse nazionali e per utilizzare al meglio quelle regionali. Non si può parlare di sviluppo prescindendo dalle infrastrutture”. Il segretario nazionale della Filca Cisl, Salvatore Scelfo ha lanciato la proposta di una grande commessa pubblica per rilanciare l’economia ed il settore nel Mezzogiorno.
“La riscossa del Sud – ha detto Scelfo chiudendo i lavori degli Stati generali dell’edilizia nel Mezzogiorno- può e deve partire da una classe dirigente preparata, umile, onesta e pragmatica .E’ solo da questo momento che sarà possibile mettere in moto la macchina dello sviluppo: dotare il Sud di infrastrutture di rango europeo sarà la priorità , sia per rimettere in moto l’edilizia , che vale da sola l’11% del Pil, che per ridare dignità al Meridione”.