“Sostenere la sostenibilità”: è questo lo slogan che ha contraddistinto gli Stati Generali delle Costruzioni, andati in scena sabato scorso nella suggestiva cornice del Maxxi, il Museo delle Arti del 21esimo secolo, a Roma. A due anni esatti dall’esordio della Fiera di Roma e a cinque mesi dalla manifestazione in piazza Montecitorio, tutte le sigle della filiera delle costruzioni (dai costruttori ai sindacati, dalle cooperative al mondo immobiliare) si sono riunite per fare il punto della situazione nel settore ma soprattutto per avanzare proposte.
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“Riteniamo indispensabile – ha detto Domenico Pesenti, segretario generale Filca-Cisl – compiere un salto culturale per garantire la tutela, la conservazione e la creazione del bello e, nello stesso tempo, avviare un programma di sviluppo infrastrutturale solidale e sostenibile, dando finalmente avvio a un progetto città che punti a un serio programma di riqualificazione e rigenerazione dei centri storici e delle periferie urbane che non appare più rinviabile”. Nel corso della giornata è stato lanciato un vero appello alle istituzioni nazionali e locali e alla società civile: “Chiediamo di condividere questo progetto comune, per avviare insieme un concreto piano di rilancio del settore coniugando sostenibilità, qualità, legalità e sviluppo”.
Il bilancio di questi due anni è tutt’altro che roseo: in edilizia è aumentato vertiginosamente il ricorso alla Cassa integrazione, sono diminuiti gli investimenti pubblici, le infrastrutture sono ferme, i centri storici cadono a pezzi, non si aprono cantieri e aumentano le infiltrazioni della malavita negli appalti. Insomma, uno dei settori trainanti dell’economia italiana (l’edilizia rappresenta circa il 12% del Pil nazionale) è fermo al palo. Da parte di tutti i relatori si è chiesto un salto di qualità. Lo ha fatto anche lo scrittore e giornalista Sergio Rizzo, relatore ‘esterno’ agli Stati Generali e autore con Gian Antonio Stella del libro ‘Vandali – Assalto alle bellezze d’Italia’. “Una volta avevo orrore dei campi di sterminio – ha detto Rizzo citando il poeta Andrea Zanzotto – oggi provo lo stesso orrore per lo sterminio dei campi”. Parole che riassumono bene il leit-motiv della giornata: ricostruire piuttosto che costruire, con un occhio particolare sia alla qualità del prodotto che a quella del processo produttivo.
Nel corso del suo intervento Pesenti ha sottolineato l’importanza della sinergia tra parti sociali, che in edilizia si concretizza con l’esperienza della bilateralità: “Siamo un vero esempio di coesione sociale – ha detto – e questo rappresenta non solo un valore forte e condiviso ma assume anche un importante risvolto sul piano economico. Ora l’obiettivo è allargare il gruppo, magari coinvolgendo gli architetti, le Camere di commercio e tutti quanti vogliano impegnarsi per un rilancio di qualità del settore”. Pesenti ha ribadito che senza cantieri sicuri e gestiti nel rispetto delle regole non può esistere un’edilizia di qualità e realmente sostenibile, e che bisogna intensificare gli strumenti di lotta all’illegalità sia per stanare le imprese legate alla malavita, che per combattere la piaga del lavoro nero. “Non solo l’edilizia è da riqualificare – ha concluso – ma tutta l’economia nazionale”.
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