SIRACUSA, PLAUSO DELLA FILCA PER L’OPERAZIONE CONTRO IL LAVORO NERO

SIRACUSA, PLAUSO DELLA FILCA PER L’OPERAZIONE CONTRO IL LAVORO NERO

Foto dal sito giornalesiracusa.com
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«Plauso agli uomini dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale. Inaccettabile il 50% di lavoro nero scoperto nei cantieri controllati.» Questo il commento del segretario generale della Filca Cisl Ragusa Siracusa, Paolo Gallo, all’operazione condotta dai militari dell’Arma in più cantieri della provincia aretusea.
«I dati forniti sono veramente inaccettabili – ha continuato Gallo – Il ricorso all’impiego di lavoratori in nero lede i diritti sacrosanti di queste persone e, soprattutto, mette in serio pericolo la loro stessa incolumità fisica. Abbiamo sempre ribadito che la regolarità contrattuale è un investimento per le aziende. Lo è per la loro qualità, lo è per la sicurezza nei cantieri.»
All’operazione siracusana non è mancato il commento del segretario generale regionale della Filca Sicilia, Santino Barbera. «Il fenomeno resta purtroppo evidente – ha commentato, da Palermo, Barbera – Ben vengano questi controlli e questi provvedimenti di sospensione. Le attività imprenditoriali non possono pensare di guadagnare sulla pelle e sui diritti di questi lavoratori. La gravità di quanto, ancora una volta, scoperto dai carabinieri, ci offre uno spaccato assai preoccupante. Non possiamo tollerare tutto questo, non può tollerarlo una terra, come la Sicilia, dove il lavoro deve tornare a essere un sacrosanto diritto.»
I numeri diffusi oggi si aggiungono alla lista già pesante del 2015. Lo scorso anno i lavoratori in nero scoperti – molti quelli nel settore edile – furono 138. «Una piaga, quella del lavoro nero, – ha aggiunto il segretario nazionale della Filca Cisl, Salvatore Scelfo – che continua ad affliggere il mondo del lavoro e di quella imprenditoria sana che, invece, rispetta le regole. Nulla e niente possono giustificare il ricorso a questo odioso e perverso sistema. Guardiamo ai diritti e alla sicurezza; l’operazione di Siracusa dimostra che vengono messi in discussione entrambi.»

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