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SIENA, EDILIZIA ANCORA IN CRISI: PIÙ LAVORO NERO E MENO SICUREZZA

SIENA, EDILIZIA ANCORA IN CRISI: PIÙ LAVORO NERO E MENO SICUREZZA

Se qualcuno pensava che la crisi nel lavoro edile fosse ormai passata con il ritorno alla piena occupazione, regolare e contributiva, le notizie di questi ultimi mesi smentiscono ogni possibile previsione. “ Leggiamo dai quotidiani locali – afferma Gilberto Pittarello Responsabile della Filca Cisl Toscana per il Territorio di Siena – che quel poco lavoro che nel settore edile con fatica , complice la crisi di questi ultimi dieci anni, inizia a riprendersi, è un lavoro senza regole e senza tutele “. Questo il commento a caldo del responsabile degli edili della Cisl senese, alla notizia dell’impiego di manodopera clandestina in un cantiere, scoperta dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siena. “ Se qualcuno crede – ribadisce Pittarello – che per risolvere i problemi economici conseguenti la crisi, si debba intervenire con l’impiego di lavoratori al nero a basso costo, eludendo le norme contrattuali, attraverso fenomeni di evasione fiscale e contributiva, questa non si può certamente definire un’impresa, ma bensì qualcos’altro, che comincia seriamente a preoccuparci “. Il riferimento a quanto successo, sia nella giornata del 15 febbraio u.s. a Montepulciano con la scoperta, da parte dei carabinieri forestali di un’attività cantieristica dove un lavoratore su due era al nero, sia l’ultima di questi giorni, con la scoperta di due imprese con lavoratori totalmente al nero e senza nessun piano operativo per la sicurezza del cantiere. “ Un lavoratore costretto a lavorare al nero è un lavoratore senza alcuna tutela! Non può bastare l’illusione di una modesta retribuzione irregolare per poter campare. Un lavoratore che non ha ferie, malattia, infortuni, che non ha contributi previdenziali è un lavoratore che non esiste! Credo sia arrivato il momento, da parte degli Organi Istituzionali, di mettere in pratica quello che da tempo come Organizzazioni Sindacali chiediamo : l’Istituzione della patente a punti per le imprese. Non basta – afferma Pittarello – andare alla Camera di Commercio ed aprire un’Impresa edile, come purtroppo oggi avviene, senza che a quell’improvvisato imprenditore non sia richiesta una propria storia tramite credenziali quali: una formazione specifica nel settore sulla sicurezza e qualità e professionalità sul lavoro certificata dalla documentazione rilasciata dalla Scuola Edile territoriale competente; altrimenti ci troveremo di fronte sempre a scenari di questo tipo, dove a pagare saranno sempre i lavoratori, l’anello più debole ed indifeso. Ecco perché serve con urgenza la patente a punti! Quello che più preoccupa inoltre – conclude Pittarello – è la mancata sicurezza, perché un’impresa che lavora al nero, non investe certamente sulla sicurezza nel lavoro, in quanto ritenuto un costo economico che non porta guadagno. La mancata sicurezza invece, di certo porta inevitabilmente ad infortuni quando va bene, con costi alti per la collettività, ma spesso quando va male è fonte di morti bianche che non possiamo più accettare! “. La stessa responsabilità corre in capo anche ai committenti che, come più volte sostenuto dal responsabile degli edili, spesso accettando preventivi al massimo ribasso, senza rendersi conto che dietro al basso costo si nascondono fenomeni di irregolarità, sono quantomeno responsabili alla pari. Con l’aumento del lavoro irregolare, aumentano nel nostro Paese anche gli infortuni e su questo, dai dati Inail, la Toscana purtroppo rischia di diventare la maglia nera. Ecco perché dobbiamo intervenire tutti insieme e con la massima urgenza.

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