“L’ennesima tragedia sul lavoro nel settore delle costruzioni ci sconvolge e addolora ma non può lasciarci inerti. L’evento luttuoso di questa mattina, con la tragica morte di un operaio di 58 anni impegnato in un cantiere nella stazione di Benevento, ci impone una reazione immediata e veemente. Ci rivolgiamo a tutte le istituzioni, a partire dalle Presidenze della Repubblica e del Consiglio, ai ministeri, agli Ispettorati del Lavoro, alle Asl, per chiedere un segnale drastico, che lasci davvero il segno e porti ad un cambio culturale sul tema della sicurezza sul lavoro, che rappresenta oggi una vera emergenza sociale”. Lo dichiara Franco Turri, segretario generale Filca-Cisl. “L’operaio deceduto oggi lascia la moglie e 4 figli. Un altro operaio, caduto dal tetto di un’azienda a Novate Milanese, sta combattendo per la vita. Dall’inizio dell’anno, secondo i dati dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Filca nazionale, ci sono già state 7 vittime nel settore delle costruzioni. È inaccettabile, agli annunci devono seguire i fatti. Si investa sulla sicurezza, si introducano strumenti utili a debellare questa piaga, come per esempio la Patente a punti, un sistema premiale per le imprese. Si avvii una grande campagna di sensibilizzazione, informazione, verifica e contrasto. L’edilizia – prosegue il segretario generale della Filca – resta uno dei settori più a rischio, grazie anche alla grande facilità con la quale è possibile avviare un’impresa, alla frammentazione del settore, alla presenza di sacche di lavoro nero o grigio, con il ricorso ai falsi lavoratori autonomi o l’applicazione nei cantieri di contratti diversi da quello dell’edilizia. Oltre alla prevenzione bisogna mettere in campo meccanismi risarcitori alle famiglie delle vittime che prevedano un congruo indennizzo. Inoltre bisognerebbe intervenire sulle pensioni, con norme ad hoc per gli edili, ad esempio rafforzando l’Ape social, in modo da consentire a questa categoria di lavoratori di andare in pensione in anticipo e senza rimetterci. Siamo certi che il nostro appello alle istituzioni non cadrà nel vuoto, si tratta di una battaglia di giustizia sociale e di dignità che tutti insieme abbiamo il dovere di intraprendere e vincere”, conclude Turri.