“Gli infortuni sul lavoro continuano a rappresentare un dramma per il nostro Paese. Anche i dati del 2022 sono sconfortanti, con 1.090 morti e circa 700 mila denunce di infortunio. Oramai è da anni che non si riesce a fare significativi passi in avanti sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Filca-Cisl, Enzo Pelle, commentando i dati diffusi dall’Inail.
“Nelle costruzioni – ha spiegato Pelle – il raffronto tra il 2021 e il 2022 segna un aumento delle denunce per infortunio, che passano da 29.223 a 34.760. La ripartenza del settore edile ha coinciso quindi con un sensibile aumento dell’indice infortunistico. Nel 2021 le vittime nel settore sono state 196, più di una ogni due giorni. Aspettiamo il dato consolidato del 2022 per una valutazione più approfondita, ma resta il dramma inaccettabile di centinaia di vittime, di decine di migliaia di lavoratori con danni permanenti, insieme all’aumento considerevole delle denunce di infortunio e delle malattie professionali.
Per fermare questa scia di sangue – ha proposto il segretario generale della Filca – bisogna puntare sulla cultura della sicurezza, avviando una Campagna preventiva nei cantieri temporanei e mobili, partendo dai casi più a rischio. La nostra proposta è quella di una figura istituzionale che non abbia direttamente compiti repressivi, e che visiti i cantieri garantendo una presenza concreta e diffusa e creando così le condizioni per avviare il circolo virtuoso della sicurezza sul lavoro. Per fare questo bisogna assumere tecnici ad hoc come ingegneri, architetti e geometri che promuovano sicurezza e collaborino con tutte le figure previste dalla legge in questo delicato compito. Questa attribuzione di ruolo in ambito di prevenzione – ha sottolineato il sindacalista cislino – rappresenterebbe il segno tangibile di un impegno in prima linea dello Stato per prevenire gli infortuni in edilizia, un settore che conserva il triste primato delle vittime sul lavoro, e allo stesso tempo contribuirà a ridurre i costi sociali della sicurezza, che ammontano a decine di miliardi all’anno.
Altri strumenti che possono dare un contributo in questa battaglia di civiltà sono la formazione a tutti i livelli e gli investimenti per sviluppare tecnologie e innovazioni per la sicurezza nei cantieri. Questi interventi, se attuati – ha concluso Pelle – possono far compiere un salto qualitativo al settore delle costruzioni per renderlo moderno, sostenibile, sicuro”.