“La sicurezza sul lavoro è una emergenza nazionale. In particolare nei cantieri edili stiamo assistendo a una sequela drammatica di incidenti, spesso mortali. Negli ultimi 3 giorni ci sono state altrettante vittime nel Bergamasco, in Molise, e oggi nel Varesotto. Non c’è più tempo da perdere, il Governo intervenga per fermare questa dolorosa, inaccettabile scia di sangue”. Lo dichiarano Franco Turri ed Enzo Pelle, segretario generale e aggiunto della Filca-Cisl. “Nel panorama nazionale l’edilizia resta uno dei settori più a rischio. Nei primi mesi dell’anno – dichiarano i vertici della Filca – c’è stato un incremento degli incidenti mortali di circa il 70% rispetto allo stesso periodo del 2020. Noi continuiamo a chiedere al Governo un maggior impegno sul tema della sicurezza in edilizia, iniziando con l’introduzione nel sistema della Patente a punti, uno strumento previsto dal decreto legislativo 81/2008 e mai attuato, e diffondendo l’utilizzo del Durc di Congruità. E poi chiediamo l’incremento dell’organico per la vigilanza nei cantieri, sanzioni più pesanti in materia di sicurezza sul lavoro, più formazione, il rafforzamento del ruolo degli Enti paritetici. Nel settore – spiegano Turri e Pelle – sta aumentando l’età media degli infortuni: per questo chiediamo il riconoscimento della condizione di ‘lavoro usurante’ e la pensione anticipata per gli edili. A tutti i lavoratori impiegati nei cantieri – aggiungono – si deve applicare il contratto edile, perché tutti corrono gli stessi rischi. Infine ci opponiamo a ogni tentativo di destrutturazione delle regole e delle tutele per gli appalti, ribadendo la nostra opposizione al ricorso ai subappalti e ai subcontratti. Questo elenco lunghissimo di vittime nei cantieri – concludono i vertici del sindacato – grida giustizia e non è degno di un Paese civile, ci stringiamo al dolore dei familiari delle vittime e ai loro colleghi”.