Di seguito pubblichiamo una nota di Francesco Iudici, segretario generale della Filca Cisl Agrigento Caltanissetta Enna.
L’ammodernamento a quattro corsie della strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta, corre il rischio di fermare la sua corsa trasformandosi nell’ennesima incompiuta siciliana. Infatti, come storia vuole, i cantieri siciliani, purtroppo, fanno quasi tutti la stessa triste fine. Il cantiere del primo lotto dell’appalto è sostanzialmente paralizzato. Siamo di fronte all’ennesimo copione. Succede che la Empedocle scpa ha bloccato i lavori e i pagamenti per le ditte affidatarie o subappaltatrici. I mancati incassi determinano l’odierna situazione. Con i lavori fermi al palo, i cantieri disseminati lungo il tracciato che aspettano di essere ultimati creando problemi di sicurezza per gli automobilisti che percorrono la strada statale 640. C’è stato il bagno di folla per l’apertura di qualche tratto completato con tanto di cerimonia in pompa magna per strappare applausi e consensi ma la realtà è ben diversa: mezzi fermi, cancelli chiusi, nemmeno l’ombra di una autobetoniera né tantomeno di lavoratori impegnati nell’esecuzione dell’opera. La politica a tutti i livelli non può stare a guardare, deve svegliarsi dal torpore perché il territorio non può permettersi di subire altri schiaffi o l’ennesimo affronto. Il territorio pretende rispetto.
La conseguenza è che molte piccole aziende dell’indotto sono state costrette a licenziare ed alcune a chiudere proprio per tale stato di fatto; e altre di medie dimensioni, collegate e interessate direttamente ai lavori si accingono a farlo. Non è possibile che le aziende debbano sospendere i lavori vantando crediti nei confronti dello Stato, dell’Anas e dell’Empedocle Scpa. Il territorio paga il prezzo due volte: prima per avere contribuito con il pagamento delle imposte a finanziare l’opera per poi ritrovarsi a pagare gli ammortizzatori sociali (mobilità, cassa integrazione ecc.) per i lavoratori.
Per evitare che la 640 rimanga l’ennesima incompiuta, la Prefettura di Agrigento ha deciso di accendere i riflettori sull’opera convocando una riunione con i vertici dell’Anas, dell’Empedocle Scpa e delle parti sociali per avere un quadro completo sulla vicenda. Desideriamo ringraziare sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento per la solerzia e per la sensibilità dimostrata.
La Filca Cisl al tavolo prefettizio chiederà con insistenza che ripartano i lavori ed il pagamento delle spettanze maturate dai lavoratori. La Filca Cisl attiverà tutte le iniziative necessarie affinchè i lavori vengano ultimati. Lo pretendiamo non solo in quanto rappresentanti dei lavoratori ma anche come cittadini di questa provincia.
E’ semplicemente assurdo e appare inspiegabile che con un’opera in corso non si riescano a ultimare i lavori dando ossigeno ai lavoratori e alle loro famiglie evitando drammi sociali e la disperazione. Troppe volte, infatti, le cronache dei giornali raccontano di suicidi di lavoratori disoccupati che non riescono a sbarcare il lunario.