SICILIA, CISL E FILCA CHIEDONO DI INTENSIFICARE I CONTROLLI SUGLI APPALTI

SICILIA, CISL E FILCA CHIEDONO DI INTENSIFICARE I CONTROLLI SUGLI APPALTI

Una ”politica antimafia nuova”, incentrata su ”controlli incrociati tra associazioni, enti e organi ispettivi”. Perché sia assicurata la ”selezione preventiva delle imprese” che partecipano a gare e appalti; e si vada ”oltre” la tradizionale certificazione.
La proposta è stata al centro della manifestazione che ha riunito a Palermo i delegati Filca e i lavoratori delle Rsu del settore. E il più grande sindacato delle costruzioni dell’Isola, con i suoi 28 mila iscritti, ha approvato un ordine del giorno con cui chiede pure ”che siano utilizzati per finalità sociali e non più venduti all’asta, i beni confiscati alla mafia”. Presenti Maurizio Bernava, segretario Cisl Sicilia, Domenico Pesenti, leader nazionale degli edili Cisl e Santino Barbera, numero uno della Filca siciliana, gli edili Cisl hanno approvato un ”decalogo di priorità per rilanciare l’economia rilanciando l’edilizia”: dal piano casa ”ma nella versione nazionale” al ponte sullo Stretto alla sicurezza idrogeologica alle piccole opere di riqualificazione urbana. Alle associazioni imprenditoriali hanno proposto di ”lavorare a braccetto, provincia per provincia, con il mondo del lavoro, intervenendo assieme su prefetture, enti locali e governo regionale affinché pezzi interi di economia non siano consegnati ai poteri criminali”. Da qui la sollecitazione dei controlli incrociati per la selezione preventiva delle imprese. La tesi è stata illustrata da Bernava.”
Dobbiamo intensificare – ha detto il segretario Cisl – l’azione contro la mafia, che ipoteca ogni sforzo di sviluppo, aggredendo i luoghi e le forme della sua sopravvivenza”. Le imprese sane, che si nutrono di legalità, oggi rischiano di soccombere per la crisi e gli alti costi mentre le peggiori aziende, alleate del malaffare, si rafforzano perché docili strumenti di poteri occulti e criminali. Pertanto, ha ammonito Bernava, ”alla potenza della mafia che vive di racket, che estorce tramite la burocrazia asfissiante, che controlla, condiziona e ricatta i governi locali, che blocca e ritarda autorizzazioni e delibere, che determina appalti, sub-appalti e forniture, che utilizza la potenza finanziaria e di far credito per orientare economia e investimenti, dobbiamo rispondere con l’azione congiunta del sindacato e delle associazioni delle imprese”.  L’assise si era aperta con un fragoroso applauso all’indirizzo delle forze dell’ordine, per la consegna alla giustizia del superlatitante Domenico Raccuglia.
È stata anche l’occasione per dare notizia dell’istituzione di una ”cabina sindacale di regia antimafiosa” lungo l’asse tra Palermo e Milano. In pratica, Cisl e Filca siciliane e lombarde hanno firmato un protocollo ”che le impegna – ha spiegato Pesenti – a monitorare il territorio e a incrociare informazioni su movimenti delle imprese, appalti e sub-appalti, anche con Inps, Inail, ispettorati del lavoro, enti paritetici e forze di polizia delle due regioni”. Obiettivo: far ripartire l’economia ”ma pulita, senza i freni del malaffare”. Perché, ha sottolineato Barbera: ”I successi delle forze dell’ordine sono il miglior viatico per il rilancio dell’economia”. C’è un modo ”concreto e puntuale” in cui la Regione può sostenere l’azione antimafiosa delle forze sociali. E l’assessore regionale all’Industria, Marco  Venturi, se ne faccia carico. All’esponente dell’esecutivo si è rivolto il segretario della Cisl Sicilia. ”A Venturi – ha detto Bernava – chiediamo di inserire i criteri di selezione delle imprese sane e
di sbarramento di infiltrazioni criminali e attività truffaldine, nei decreti, di prossima adozione, per l’attuazione del credito di imposta e dei regimi di aiuto alle imprese.  Sarà questa – ha concluso – la cartina al tornasole della reale volontà politica antimafia, del governo e dell’assessore regionale”.

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