“E’ giunto il momento che le parti sociali del settore edile, imprenditori e sindacati, prendano atto che oltre la crisi economica mondiale, la mancanza di risorse economiche nel comparto e e nel Paese, il vero dramma che ha portato al baratro il settore industriale più importante della nostra regione, sono il presidente Crocetta e la politica regionale, che a distanza ormai di tre anni dall’insediamento non hanno avuto la capacità di costruire un progetto economico per fare uscire le costruzioni e l’intera isola dal dramma della povertà e della disoccupazione”.
Questo il commento lapidario di Santino Barbera, segretario generale della Filca Cisl Sicilia, che da tempo lancia l’allarme, fino ad oggi rimasto inascoltato, sulle drammatiche condizioni dell’edilizia in Sicilia, che oggi conta quasi 70mila disoccupati. “Lo sport praticato da tre anni dai politici regionali è quello del salto della poltrona da occupare con velocità felina – continua Barbera – e questo sport li ha impegnati così tanto da non avere il tempo di di occuparsi dei veri problemi dell’isola che sono il lavoro e la povertà che sta attanagliando i siciliani. La rivoluzione annunciata prima delle elezioni dal governatore Crocetta e in cui anche noi avevamo creduto, è fallita miseramente, non riuscendo a raggiungere alcun obiettivo prefissato. Non hanno mai visto la luce, ad esempio, piani quali il riordino della burocrazia, la velocizzazione della spesa, l’ ammodernamento della rete infrastrutturale e dei servizi della Regione, il rilancio del turismo. Di concreto rispetto alle promesse e agli annunci restano i fatti: i centri storici delle grandi città crollano, le scuole sono in uno stato di degrado assoluto, le strade provinciali sembrano ormai delle trazzere di campagna, le ferrovie isolane sono inesistenti e gli investitori affidabili scappano”.
Secondo Santino Barbera, sulla cattiva gestione dell’emergenza dell’edilizia ha inciso in maniera rilevante il continuo cambio di assessori al ramo. “Gli assessori alle infrastrutture che si sono succeduti – aggiunge il segretario della Filca Sicilia – non riuscivano nemmeno a fare uno stralcio di programma che venivano di fatto sostituiti, le gare d’appalto dopo essere state assegnate non si sono mai trasformate in cantieri, le opere sono rimaste bloccate per ricorsi amministrativi e per ottenere autorizzazioni e concessioni, servivano e servono tempi biblici”. “Il governo regionale sta condannando l’edilizia ad una lenta eutanasia – afferma senza giri di parole Barbera – con la crescita abnorme di disoccupazione e schiavitù da lavoro nero, a causa della carenza di controlli da parte degli organi competenti”. Santino Barbera punta il dito sull’incapacità di spesa dei fondi comunitari. “Miliardi di euro rimangono non spesi – dichiara – fermi nei cassetti della burocrazia incapace di programmare la spesa. Se questi fondi non saranno spesi entro il 31 dicembre di quest’anno prenderanno altre strade: o ritorneranno all’Ue oppure saranno appannaggio di spesa del governo Renzi e si spenderanno in altre regioni per infrastrutture e ammodernamenti”. “Noi responsabilmente non ci arrendiamo – conclude Barbera – e avvieremo nei prossimi giorni degli incontri comuni tra le parti sociali, imprenditori e sindacati per confrontarci con la classe politica siciliana. Vogliamo che ci sia un momento di verità, abbiamo il diritto e il dovere di conoscere le vere motivazioni che bloccano e non fanno ripartire il settore. Ancora una volta siamo disponibili ad aiutare le istituzioni e i politici a fare delle scelte, scelte che fino ad oggi sono state unilaterali e ad esclusivo vantaggio di chi le ha operate”.