“Rosario Crocetta, con i suoi continui rimpasti, conferma di essere l’ultimo edile rimasto in Sicilia. E l’unico cantiere perennemente aperto nell’isola, è quello per la formazione e per la composizione del governo della Regione. Intanto l’isola sprofonda e affonda, nell’incuria, nell’indifferenza e nell’incapacità generale”. Lo dichiara Santino Barbera, segretario generale della Filca Cisl Sicilia che aggiunge: “Le strade di collegamento sono crollate e le trazzere sono rimaste gli unici percorsi per la viabilità, le ferrovie sono inutilizzabili, gli appalti rimangono chiusi nei cassetti degli assessorati e i fondi comunitari dovranno essere restituiti. E tutto questo copione, che si ripete da oltre cinque anni, si srotola nell’ignavia, nell’indifferenza e nella compiacenza della classe politica e della burocrazia isolana. Tutto è fermo ma nessuno se ne accorge, l’economia annaspa, le imprese edili (motore propulsore del tessuto produttivo siciliano) chiudono i battenti e la disoccupazione cresce a dismisura con oltre 70mila nuovi disoccupati solo lo scorso anno”. Secondo Santino Barbera, la cartina di tornasole del fallimento delle politiche sul lavoro in Sicilia sono i cantieri di servizio e i tirocini formativi del piano giovani dell’Unione Europea. “Pensano di sostituire il lavoro produttivo – aggiunge Barbera – con questi strumenti di consenso, meri pannicelli caldi e di propaganda mediatica, a fronte di un evidente disastro occupazionale?” Santino Barbera elenca le emergenze finanziarie sul fronte infrastrutturale. “Per ammissione della stessa Regione siciliana e del Cas, mancano i soldi per intervenire sulla frana di Alì, lungo l’autostrada Messina – Catania – dichiara il segretario generale degli edili in Sicilia – quindi, in un’arteria così importante, si transiterà su una sola corsia sino a data da destinarsi. Non partono gli appalti della Circumetnea e i lavori sulla Siracusa- Gela vanno a rilento perché la Regione siciliana non paga gli stati di avanzamento alla società assegnataria che ha già preannunciato il fermo dei cantieri il 30 ottobre, in caso di mancato saldo e il conseguente licenziamento di tutti i lavoratori”. “Domani nelle nove piazze siciliane – ha concluso Barbera – assieme a Cgil, Cisl e Uil gli edili manifesteranno in massa per dire ‘o lavoro per noi o politici disoccupati come noi'”.