SICILIA, GLI EDILI “UNISCONO” LA REGIONE

SICILIA, GLI EDILI “UNISCONO” LA REGIONE

Più forti dell’incuria, dei crolli, dei cedimenti, delle opere realizzate tardi e male: ieri centinaia di edili siciliani hanno simbolicamente unito l’isola, “spezzata” a causa dell’interruzione dell’A19 Palermo-Catania. Due carovane, organizzate da Filca-Cisl, FenealUil e Fillea-Cgil, una partita da Palermo e l’altra da Catania, si sono ricongiunte a Polizzi Generosa (Pa) per rimarcare ancora una volta la profonda crisi del comparto delle costruzioni nella Regione e per accendere i riflettori sulle conseguenze devastanti causati dal disastroso stato delle infrastrutture siciliane. L’elenco dei disastri è davvero lungo: nel 2009 è crollato il viadotto Geremia II sulla strada statale 646 Caltanissetta-Gela; nel 2012 è collassato il ponte sul fiume Verdura, lungo la statale 115 Trapani-Agrigento; quest’anno, a gennaio, ha ceduto il manto stradale del viadotto Scorciavacche sul nuovo tratto della strada statale 121 Palermo-Agrigento; ad aprile è crollato il pilone del viadotto Himera sull’autostrada A19 Palermo-Catania. Infine, nonostante le rassicurazioni, non fanno ben sperare le condizioni del viadotto Cinque Archi sull’A19.
sicilia2“Oggi più che mai – ha spiegato Santino Barbera, segretario generale della Filca regionale – è necessario dotare la Sicilia di infrastrutture moderne, perché sono le basi essenziali su cui costruire lo sviluppo dell’isola. La loro realizzazione, inoltre, darebbe una positiva scossa al settore edile, oggi in agonia con quasi 90mila disoccupati e 6mila imprese chiuse. Il governo regionale cosa aspetta ad utilizzare i quasi 4 miliardi già disponibili e destinati al settore delle costruzioni?”. Per continuare il pressing sulla Regione i sindacati hanno annunciato due nuove manifestazioni degli edili, davanti agli assessorati regionali alle Infrastrutture e al Lavoro. “Il governo Crocetta – ha aggiunto Barbera – deve investire sull’edilizia, le infrastrutture siciliane sono in condizioni disastrose e la gente è stufa di subire disagi e disservizi”. Il segretario generale della Filca Sicilia ha poi puntato l’indice contro l’assenza di manutenzione degli assi viari dell’isola: “Una volta costruita una infrastruttura in Sicilia – ha dichiarato – questa viene lasciata al suo destino, con il risultato che opere completate più di 30 fa stanno crollando come se fossero fatte di cartapesta. Intanto, mentre l’Anas e la Regione siciliana discutono sulla titolarità delle competenze, la Sicilia rischia di ritornare ad utilizzare per il trasporto di merci e la movimentazione delle genti,  le antiche trazzere utilizzate più di mezzo secolo fa”. Secondo Barbera, “serve una politica manutentiva più efficace ed urgente, sia per la rete autostradale siciliana sia per le altre tante arterie, ritenute di minore importanza, oggi inutilizzabili a causa di crolli o frane avvenuti negli ultimi anni e sui quali non si è mai agito”.”Non si possono aspettare le emergenze per pensare agli interventi – ha concluso Barbera – è ora che la politica siciliana prenda atto che senza infrastrutture moderne non ci può essere sviluppo economico per la nostra isola, ma solo l’aumento delle distanze tra le comunità e la disgregazione sociale”.
Domenico Pesenti, segretario generale Filca Cisl nazionale ha chiuso il convegno dichiarando: “I ripetuti crolli e i gravi cedimenti che interessano l’isola sono la dimostrazione che quello che denunciamo da tempo: gli appalti assegnati con il massimo ribasso e nei quali si ricorre ai subappalti a catena, producono, sicilia3quando si riesce a completarle, opere poco sicure e di scarsa qualità. Il danno è doppio, perché colpisce sia i lavoratori che la collettività. La soluzione c’è e rappresenterebbe un vantaggio per tutti: imprese, lavoratori, collettività. Quello che chiediamo non è una ulteriore cementificazione del territorio ma un’edilizia di qualità: la priorità è sicuramente la messa in sicurezza del territorio. Poi riteniamo di fondamentale importanza il rafforzamento delle reti stradali, ferroviarie e portuali, l’edilizia scolastica, la riqualificazione del già costruito, non solo con riferimento alle strutture pubbliche ma anche al privato. È questa la via per uscire dalla crisi del settore ed assicurare anche all’edilizia siciliana, importantissima per il Pil regionale, un futuro di qualità e di crescita economica, e quindi sociale”.
Alla manifestazione hanno preso parte, inoltre, numerose delegazioni della Filca giunte da tuta l’Isola, il segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, il segretario della Filca nazionale, Salvatore Scelfo, e numerosi amministratori locali del comprensorio delle Madonie.
 
 

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