Riguarda solo la parte economica. Aumenti di 69 euro; una tantum di 170
Firmato dai sindacati Filca Cisl, Fillea Cgil, Feneal Uil e le associazioni di categoria Fnala Cna, Confartigianato, Claai e Casa, il contratto per i lavoratori artigiani del settore legno, che interessa in Italia oltre 200 mila persone. “Il contratto in questione – spiega il segretario nazionale Filca Cisl, Piero Baroni – copre il periodo che va dal 1° aprile 2002 fino al 31 dicembre 2004 e riguarda soltanto la parte relativa alla copertura economica , sospesa il 1° aprile 2002”. Previsti, quindi 69 euro di incremento salariale, al livello D e 170 euro netti come “una tantum”. “Un accordo importante – aggiunge Baroni – perché sulla scorta dell’intesa interconfederale firmata il 17 marzo di quest’anno , viene finalmente colmato un periodo lunghissimo di carenza contrattuale, prevedendo anche la copertura economica dell’inflazione reale. E dopo l’accordo nazionale, come Filca, insieme alla Cisl, l’obiettivo è di aprire, dal prossimo autunno, tutta la partita della contrattazione integrativa, realizzando dei contratti in tutte le regioni”. Intanto, situazione ancora aperta con Federlegno sul fronte del rinnovo del contratto nel settore legno-industria. Dopo l’annuncio dell’incontro fissato il 12 luglio per la firma dell’accordo, nelle ultime ore si sono invece fatte più intense le voci circa un possibile rinvio della trattativa deciso unilateralmente dagli imprenditori. Di qui le reazioni della Filca, Fillea e Feneal che hanno ribadito l’intenzione, sia nel caso non si arrivasse all’incontro già previsto per lunedì 12, sia in quello di un ulteriore spostamento della firma del contratto, di proclamare lo sciopero nel settore, con modalità da definire su base territoriale. Nella giornata di oggi dovrebbe arrivare ai sindacati una prima risposta da Federlegno circa la data del 12 luglio, nella chiara consapevolezza di tutti gli attori impegnati nel rinnovo che non è più pensabile ritardarne la firma. Il settore, infatti, si trova oggi ad affrontare una fase economica molto delicata e la firma del contratto potrebbe ridare lo slancio necessario per avviare la ripresa di un’industria italiana che punta sull’export, facendo leva soprattutto su qualità e design dei prodotti.
Francesco Tobia