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SARDEGNA, LE PROPOSTE DELLA FILCA PER RILANCIARE IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

SARDEGNA, LE PROPOSTE DELLA FILCA PER RILANCIARE IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

Di seguito una nota di Giovanni Matta, segretario generale della Filca-Cisl Sardegna.
Occorre una forte azione unitaria tra sindacato, imprese, istituzioni, università ed ordini professionali per pervenire ad una iniziativa concreta in grado di rilanciare l’intera filiera delle costruzioni. Solo così a parere della Filca Cisl regionale sarà possibile promuovere il lavoro in Edilizia come anche nei settori propri della filiera, laterizi, manufatti in cemento, lapidei, legno, cemento etc. Negli ultimi 5 anni quello delle costruzioni è il settore che ha pagato il tributo più alto alla crisi che morde tenacemente dal 2008 in poi il sistema produttivo sardo. Circa 28.000 buste paga cancellate, oltre 2000 imprese ferme o cancellate dal sistema, interi impianti dei laterizi e dei manufatti chiusi o in procinto di chiudere.
Una debacle che occorre arrestare con atti concreti, “con buone pratiche”, necessarie per rimettere in moto il settore che sino a fine del decennio scorso valeva 9 punti del PIL sardo ed oggi fermo a 4,5 punti. Buone pratiche necessarie per creare nuovo lavoro e rinforzare così l’economia regionale.
Per farlo occorre dare certezze al sistema con una nuova legge urbanistica che avvii un serio processo di riqualificazione del patrimonio esistente e che consenta nel contempo di rilanciare l’impiego di materiali da costruzione reperibili nel territorio regionale che da sempre connotano il fare edilizia in Sardegna. Urge sbloccare un piano di opere pubbliche mirate intanto a infrastrutturare il territorio con criteri di qualità e compatibilità ambientale, funzionale a supportare il rilancio dei settori produttivi. Metano, strade, ferrovie sono infrastrutture necessarie ed essenziali a ridare tono al tessuto economico regionale. Infine occorre governare e regolamentare la fruizione del territorio che ci cade addosso ad ogni cambio di stagione. Anni di incuria ed abbandono hanno fatto invecchiare le poche infrastrutture che prive di manutenzione vanno incontro ad un progressivo deterioramento, mentre le nuove non si realizzano se
non con troppi anni di ritardo.
Un lungo elenco d’interventi già programmati e con coperture finanziarie certe, dall’edilizia scolastica a quella sanitaria, da quella viaria a quella idrica che, se accantierate, possono dare ristoro al mondo del lavoro sardo sfibrato da troppe ed estenuanti promesse che puntualmente non si realizzano. Appare però ovvio che l’edilizia che verrà dovrà essere fondata su una strategia di rilancio che mette al centro quattro questioni fondamentali. Più qualità, più legalità, più ecosostenibilità, più organizzazione. Occorre allora una rivisitazione delle strategie generali e di un piano organico dove tutela del territorio ed uso dei materiali locali e rilancio e qualità del lavoro diventino un tutt’uno. Ciascuno faccia la sua parte ed il sindacato, la Filca farà la sua.

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