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SARDEGNA, IN TRE ANNI L’EDILIZIA HA PERSO 18MILA POSTI

SARDEGNA, IN TRE ANNI L’EDILIZIA HA PERSO 18MILA POSTI

Anche in Sardegna dire opere pubbliche significa chiamare in causa il settore delle costruzioni, da sempre considerato il motore soprattutto delle piccole realtà economiche per la sua capacità di coinvolgere in modo diretto e indiretto altri settori produttivi. “I dati impietosi che si registrano nell’ambito del comparto delle costruzioni stanno mettendo a dura prova – dice Renzo Corveddu, segretario generale della Filca regionale – il sistema industriale della Sardegna, dentro il quale il nostro settore rappresenta oltre il 50% degli addetti”.

Il sindacato ha individuato nell’immobilismo con cui i governi regionale e nazionale affrontano la situazione, la causa di questa crisi che ormai coinvolge migliaia di famiglie sarde. “La costante emorragia di posti di lavoro, in progressivo e costante aumento, sta contribuendo a de-strutturare – aggiunge Corveddu – un settore per il quale senza adeguati interventi non si intravedono segnali di inversione di tendenza”. Il sindacalista della Filca presenta fatti e numeri. Nel solo comparto edile nell’ultimo triennio 2008-2011 si registra un calo di 17.856 unità. Dagli iniziali 44.032 operai, censiti dalle Casse Edili Sarde regolarmente riconosciute, si è passati a 26.176 operai, con un decremento percentuale pari al 40,86%. Le imprese censite nello stesso periodo sono diminuite del 23,35%: da 7.978 a 6.100 con un differenziale negativo pari a 1.878 aziende.

“Contestualmente alla drammatica crisi del settore edile – dice Renzo Corveddu – si registra inoltre una forte contrazione produttiva che riguarda principalmente gli impianti di manufatti e materiali da costruzione. Il settore dei laterizi, manufatti in cemento, lapidei, legno, sughero e cemento nell’ultimo biennio ha visto uscire dalla produzione circa 1000 addetti, una buona parte ora in ammortizzatori sociali, mentre i rimanenti hanno perso definitivamente il posto di lavoro”. “Come sindacati di categoria, nel corso di appositi incontri con le analoghe sigle di Cgil e Uil, abbiamo chiesto e ottenuto – spiega Corveddu – che l’effetto moltiplicatore che il settore rappresenta sia posto al centro delle rivendicazioni di tutto il sindacato sardo. L’avvio delle opere immediatamente can-tierabili potrebbe già da solo invertire la tendenza al declino più volte denunciato. Ogni euro investito in edilizia aumenta fino a 3 volte gli investimenti economici, quindi spalanca le porte dell’attività economica a numerose attività indotte”. L’importante è fare presto.

(da Conquiste del Lavoro)

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