SARDEGNA, CHE FINE HA FATTO IL MUTUO DI 700 MILIONI PER LE OPERE PUBBLICHE?

SARDEGNA, CHE FINE HA FATTO IL MUTUO DI 700 MILIONI PER LE OPERE PUBBLICHE?

Di seguito una nota di Giovanni Matta, segretario generale della Filca-Cisl Sardegna.
Avanti in ordine sparso, senza una meta e senza un’idea di dove andare a parare. E’ questa la conclusione, desolante, della vicenda legata al mutuo di 700 milioni di euro che la Regione avrebbe dovuto contrarre da investire in Opere Pubbliche. Mentre tutti gli indicatori economici riguardanti il sistema produttivo regionale ci consegnano uno scenario in deciso declino, con la disoccupazione che aumenta, la povertà che dilaga ed i posti di lavoro, quelli residui vengono cancellati, la Giunta Regionale si trastulla cercando di trovare chi potrà attivare e garantire il mutuo.
Un mutuo necessario per dare ristoro ad una situazione decisamente delicata, posto che l’assenza di lavoro ha raggiunto livelli di guardia assumendo una dimensione non più tollerabile. Oltre 120mila disoccupati, più un numero significativo di scoraggiati ed una vasta platea di lavoratori, 27mila circa ammessi a godere degli ammortizzatori sociali in deroga, dal primo Giugno, potenziali disoccupati.
Per fronteggiare l’emergenza  lavoro, vero dramma della Sardegna, con la finanziaria 2015 si era introdotto questo capitolo delle infrastrutture del valore di 700milioni. Un vero toccasana per creare occasione di lavoro ma anche per sanare il deficit infrastrutturale che colloca la Sardegna al 18° posto nella graduatoria delle regioni italiane.
Si scopre  solo adesso che le banche non copriranno il mutuo e forse, si dice ora, si potrà accedere ai fondi della cassa depositi e prestiti. Quando non si sa, forse tra un mese? Tra sei mesi? Oppure un anno? Per la Filca Cisl della Sardegna la condizione di malessere, di disagio sociale, non è più tollerabile. Occorrono risposte certe e servono subito. La Giunta pare non avere la consapevolezza della gravità della situazione e risponde a problemi seri e gravi con proclami e promesse che svaniscono al primo soffio di vento.
Per la Filca è giunto il tempo della mobilitazione, ferma e decisa, da attuare subito. Meglio se unitariamente, tra tutte le sigle sindacali e con tutto il mondo associativo della Sardegna. La Filca è pronta a scendere in piazza per dire basta coi ritardi e soprattutto per chiedere più attenzione per il mondo del lavoro e più responsabilità verso i sardi. Del resto chi ci governa si è proposto per questo. Lo faccia o tragga le responsabili conclusioni.

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