Di seguito una nota di Giovanni Matta, segretario generale Filca-Cisl Sardegna.
Appare incomprensibile ai più, soprattutto ingiustificabile, quanto va accadendo in Sardegna sul fronte degli ammortizzatori sociali in deroga, specie per quanto attiene la liquidazione dei sussidi di mobilità. Lo scorso mese di Dicembre, dopo non poche azioni di mobilitazione il Consiglio Regionale recupera, attraverso la legge regionale 34/13, la somma di 30milioni di euro da destinare all’anticipazione della mobilità in deroga.
Un gesto carico di attenzione nei confronti oltre 10mila lavoratori da un anno in attesa dell’assegno. Dall’approvazione della legge 34 sono passati giusto 3 mesi e, tuttora, i richiedenti dell’indennità non hanno ricevuto alcunché. Prima l’Inps nazionale si prende i 3 mesi per definire la convenzione con la Regione Sarda senza la quale l’istituto previdenziale non può impiegare le risorse individuate dall’assemblea regionale.
Ora pare che, così indicano alcune voci di corridoio, i lavoratori potranno sperare di vedere la liquidazione del sussidio ai primi di Maggio dopo ben 16 mesi di attesa. Pare infatti che la regione dovrà adeguare il sistema informatico, e che ciò, non potrà avvenire prima della fine di marzo. Da quella data i lavoratori potranno presentare le auto certificazioni e dal 14 Aprile la regione produrrà le prime determinazioni. Solo dopo l’Inps potrà pagare le indennità. E’ una vergogna. Possibile che nell’attesa della firma della convezione la Regione non poteva procedere alle azioni decise per le prossime settimane.
Ad un governo lontano dai problemi della gente si somma l’atteggiamento della macchina regionale che mostra insensibilità nei confronti dei più deboli ed un totale disprezzo verso le persone che più hanno bisogno. La CISL sarda si appella alla sensibilità del presidente Pigliaru e soprattutto al nuovo Assessore al Lavoro che presto s’insedierà, affinché assumano tutte le iniziative del caso per evitare che un simile sconcio abbia a verificarsi in futuro. Per quanto riguarda l’azione del sindacato la risposta sarà ferma e decisa e commisurata all’arbitrio consumato a danno di tante famiglie e di tanti lavoratori che oltre il lavoro vedono violata la loro dignità.