E’ il giorno del dolore per la Filca Cisl Salerno. Angelo Antonio Coppola, il lavoratore di San Valentino Torio che si è tolto la vita nella giornata di ieri, era iscritto da tempo al sindacato di via Zara ed ormai era considerato uno di famiglia dal segretario generale, Ferdinando De Blasio, ed il suo staff. Ma a seguire la sua vicenda da vicino, ex lavoratore della ‘Rai. Cal.’, è stata l’operatrice sindacale Sabrina Caliendo, che l’aveva visto proprio qualche giorno fa per una questione relativa a motivi professionali. “Oramai non lavorava da un bel po’, come del resto altri suoi colleghi”, ha dichiarato la Caliendo. “Era un uomo tranquillo, forse incupito dal momento difficile che stava attraversando, ma mai ha lasciato trasparire un malessere così evidente”. Emblematico il ricordo della sindacalista, che incontrò l’uomo di San Valentino Torio proprio una settimana fa: “Sono andata a casa sua per prendere dei documenti, visto che doveva fare il riscatto della posizione previdenziale perché non aveva più soldi. Di solito questa è una pratica lunga ed il denaro arriva dopo molti mesi. Per questo non dimenticherò mai le sue parole, perché mi chiese se i soldi sarebbero stati percepito dalla moglie se lui, eventualmente, fosse morto tra qualche mese. Sono scioccata e senza parole”. A testimoniare affetto e vicinanza alla famiglia Coppola è anche Ferdinando De Blasio, segretario generale della Filca Cisl salernitana: “Lo conoscevo. Era un nostro iscritto da tempo e mi stringo al dolore della famiglia. Non ci sono parole, si tratta di una morte assurda. In un Paese che si definisce civile come il nostro non si può morire per questo motivo. Tali episodi hanno tanti padri e tutti lo sappiamo. La crisi ormai ha attanagliato anche la nostra provincia e noi lo diciamo da tempo. Forse, per qualcuno, va tutto bene ma ora c’è la prova che non è così. Due disoccupati che si uccidono nello stesso giorno credo che possano bastare alle istituzioni locali, che ora come non mai devono agire, in sinergia con le organizzazioni sindacali e gli imprenditori, per ripartire in modo sano e giusto. Non possiamo più accettare questi casi”.