SACCI, 135 LAVORATORI IN MOBILITA’

SACCI, 135 LAVORATORI IN MOBILITA’

È un riassetto pesante e non privo di sacrifici quello attuato dalla Sacci a livello nazionale. Ben 135 tra impiegati e lavoratori, infatti, sono stati messi in mobilità, ed un intero stabilimento, quello di Castelraimondo, in provincia di Macerata, ha chiuso i battenti. Il Gruppo, produttore di cemento e calcestruzzo, ha confermato la procedura di mobilità avviata il 13 marzo scorso, e che interessa gli 83 lavoratori di Castelraimondo e i 3 ancora in forza a Livorno, stabilimento nel quale le attività di produzione e commercializzazione del cemento sono terminate già da alcuni anni. E poi 17 unità a Pescara (su un totale di 20), 13 (su 41) nella sede centrale di Roma e 19 negli impianti di calcestruzzo in diverse regioni italiane (2 nel Lazio, 3 in Toscana, 11 in Abruzzo e 3 nelle Marche).
“Visto l’interessamento della Buzzi Unicem ad acquisire ben il 99,5% delle quote azionarie della Sacci – spiega il segretario nazionale della Filca-Cisl, Riccardo Gentile – speravamo in una maggiore prudenza di Sacci, che invece ha preferito dare seguito a quanto annunciato e confermare la mobilità per 135 lavoratori. Adesso siamo in attesa degli incontri del 17 aprile con Buzzi, nel corso del quale dovrà informarci sul Piano industriale che intende adottare per il progetto di acquisizione della Sacci, e poi del 22 aprile con la Sacci, nel corso del quale ci confronteremo sulla riorganizzazione in corso e valuteremo l’offerta di Buzzi, per capire che margini di azione ci sono”.
La mobilità decisa da Sacci non riguarda, invece, gli stabilimenti di Tavernola, nel bergamasco, salito agli onori della cronaca per il licenziamento ‘disciplinare’, poi ritirato, di un delegato della Filca, di Cagnano, in provincia dell’Aquila e di Testi a Greve in Chianti, in provincia di Firenze. In totale in questi tre stabilimenti operano 186 lavoratori. La situazione di Sacci resta, quindi, difficile, tra problemi di liquidità ed esposizioni debitorie nei confronti delle banche. Nel periodo 2008/2014 Sacci ha visto contrarsi i volumi di cemento venduto di oltre quasi il 40%, con punte dell’88% per lo stabilimento di Pescara e del 60% per quello di Castelraimondo. Numeri ancora più sconfortanti per quanto riguarda il calcestruzzo, con una contrazione delle produzioni e delle vendite del 70% nel periodo 2009/2014. Un motivo in più per guardare con interesse all’offerta di Buzzi, secondo operatore cementiero nazionale dopo Italcementi.

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