Roma
L’Osservatorio comunale sull’occupazione e le condizioni di lavoro ha presentato i dati dei primi 6mesi di monitoraggio tra i cantieri pubblici in tutti e 19 i municipi romani. Al termine di una fase sperimentale, coadiuvato dai gruppi di polizia giudiziaria della polizia municipale centrale, dal mese di febbraio a fine luglio 2004 la struttura comunale ha visitato 170 cantieri e intervistato 700 operai, di cui circa 200 di nazionalità straniera. Secondo i dati forniti dall’ufficio che fa capo all’assessorato al Lavoro del comune di Roma, la maggior parte delle maestranze immigrate sono di nazionalità rumena, albanese, moldava e polacca; soltanto due i manovali di nazionalità africana presenti nei cantieri. L’operato dell’ufficio ha permesso a 80 lavoratori che operavano in questi mesi in assenza di un regolare contratto di lavoro, di essere regolarizzati successivamente all’intervento ispettivo e a tutt’oggi risulta che le direzioni dei lavori a cui è giunta la segnalazione dell’ufficio ispettivo hanno applicato sanzioni per circa 20 mila euro. Per il segretario generale della Filca Cisl di Roma, Stefano Macale, “ciò significa che oltre il 10% delle maestranze intervistate a seguito delle ispezioni è stato regolarizzato. Dopo la morte dell’operaio polacco la scorsa settimana, è salito a sei il numero dei morti nell’anno in corso e bisogna controllare e monitorare le imprese che non salvaguardano i diritti dei lavoratori. Si tratta di un lavoro che deve avere un’efficacia deterrente rispetto a tentazioni di illegalità che purtroppo sono ancora altissime. Nel corso dei controlli è emerso che nel 30% circa dei casi le ditte appaltatrici o subappaltatrici operavano in violazione delle norme in materia di sicurezza all’interno dei cantieri”.
Amedeo Ciotti