“Da tempo denunciamo, inascoltati, che a Roma e nel Lazio sta franando l’intero sistema delle costruzioni e con esso, in primo luogo, la sicurezza, le regole e la legalità. L’incidente di questo pomeriggio nel cantiere di via della Stazione Aurelia, in cui ha perso la vita un giovane geometra di appena 32 anni, ai cui familiari e parenti va tutto il nostro cordoglio, mentre altri due operai sono rimasti feriti, uno in modo grave, è il terzo infortunio mortale in edilizia dall’inizio dell’anno, il quarto nel Lazio” – dichiarano Anna Pallotta della Feneal Uil Roma, Marco Federiconi della Filca Cisl di Roma Mario Guerci della Fillea Cgil di Roma e del Lazio – “I dati Inail, in calo su incidenti ed infortuni, sono strettamente legati al grande calo occupazionale che sta flagellando il settore, che nei cantieri che visitiamo tutti i giorni significa meno risorse, meno regole, meno controlli ed opere provvisionali sempre più approssimative. Come sempre accade in questi drammatici casi, le dinamiche dell’accaduto sono ancora da chiarire. Ogni cantiere è unico e nasconde mille pericoli e mille insidie, per questo bisogna tenere sempre alta la guardia. A poco o nulla valgono le dichiarazioni di cordoglio o solidarietà che sempre seguono in questi casi, servono piuttosto misure concrete, da parte di politici e amministratori, a sostegno della sicurezza sul lavoro che deve rappresentare una priorità assoluta, mentre di fatto disegni di legge, protocolli ed osservatori rimangono puntualmente sulla carta o peggio chiusi nei cassetti. Si continua a morire di lavoro, una condizione indegna per un Paese civile”.