Al grido di “SCIOPERO DELL’ACQUA” ieri mattina circa 300 operai edili, dipendenti di diverse società aggiudicatarie degli appalti ACEA, hanno partecipato al presidio che si è tenuto a Piazzale Ostiense, sotto la sede di Acea.
L’iniziativa, promossa e organizzata dai Sindacati degli edili (Fillea Cgil, Filca Cisl e Fenal Uil), ha avuto un grande successo, non solo per la massiccia presenza in Piazza dei lavoratori – che non è mai scontata! – ma anche per l’astensione dal lavoro dei dipendenti delle Imprese sindacalizzate coinvolte che ha raggiunto il 100%.
I lavoratori impegnati negli appalti idrici della capitale sentono tutto il peso della responsabilità di dover garantire ogni giorno l’erogazione di un servizio di fondamentale importanza qual è quello dell’acqua, bene comune– evidenziano i sindacati- che con un referendum abbiamo deciso di volere a gestione pubblica. Per questo i lavoratori stessi hanno voluto rivolgersi ai cittadini di Roma con una lettera aperta, consegnata questa mattina all’uscita della Stazione Metro B di Piramide e all’uscita della Stazione delle Ferrovie Ostiense, per suscitare e ottenere l’attenzione e la solidarietà che sentono di meritare. “Siamo orgogliosi del nostro lavoro- scrivono- ma oggi purtroppo non riusciamo a svolgerlo in piena sicurezza”.
La questione della sicurezza negli appalti Acea, infatti, è uno degli oggetti principali della piattaforma rivendicativa già presentata ad Acea il 31 luglio scorso dai Sindacati degli edili, i quali oggi hanno ribadito come l’infortunio mortale, avvenuto il 21 Agosto scorso e nel quale ha perso la vita, dopo alcuni giorni di agonia, un operaio coinvolto in un’esplosione verificatasi in una galleria di servizio, assuma i contorni amari di “una morte annunciata”.
Alle 10,30 una delegazione trattante formata da sindacalisti e lavoratori è stata ricevuta dalla dirigenza Acea, alla quale ha ribadito tutte le carenze che la gestione degli appalti idrici presenta, a cominciare dal fatto che alla verifica della congruità che viene effettuata al momento dell’assegnazione degli appalti (assegnazione che avviene con la modalità delle gare al massimo ribasso!) non segue però, da parte di Acea, il controllo delle effettive modalità con le quali poi gli appalti aggiudicati vengono concretamente svolti. Pensiamo agli orari di lavoro che spesso vanno ben oltre i limiti consentiti dalla legge, alle condizioni di oggettivo pericolo nelle quali i lavoratori degli appalti idrici sono costretti a operare, al mancato riconoscimento economico di reperibilità e disponibilità, alla non corretta applicazione del contratto collettivo edile.
Sotto accusa da parte dei lavoratori e dei sindacati la direzione dei lavori da parte di Acea ritenuta insufficiente e spesso “latitante”.
Sindacati e lavoratori hanno ribadito inoltre ad Acea la richiesta di dare continuità al lavoro negli appalti idrici. “Non è ammissibile che una Società a prevalente capitale pubblico, dotatasi peraltro di un Codice Etico, non sia in grado di garantire che le squadre di lavoratori altamente specializzate che negli anni hanno accumulato una grande esperienza in questo tipo particolare di lavoro, abbiano la certezza di avere assicurata l’occupazione e non siano costretti a subire quotidianamente il ricatto del contratto a termine, ricatto che – evidenziano i sindacati- li rende estremamente deboli proprio nel momento in cui dovrebbero dire “NO” ad un intervento giudicato troppo rischioso e non svolto in condizioni di sicurezza”.
All’esito di un incontro durato ben 3 ore la delegazione trattante ha ottenuto l’impegno di Acea a convocare per i primi di ottobre tavoli tecnici specifici rispetto alla gestione degli appalti idrici e alle modalità con cui vengono effettuati, con particolare riguardo agli interventi di manutenzione straordinaria, quelli nei quali si annidano i rischi maggiori per la salute e la sicurezza degli operai.
I Sindacati degli edili, da parte loro, nei prossimi giorni saranno impegnati a organizzare assemblee con i lavoratori delle Società coinvolte negli appalti idrici e a costruire con loro una piattaforma, da proporre alle Associazioni datoriali, che tenga conto di tutte le particolarità di questo tipo di appalti.