I dati sull’occupazione diffusi oggi dall’Istat ci consegnano un mercato del lavoro stagnante, con segnali di ripresa ancora deboli. Se sembrano essersi fermate l’emorragia degli occupati e la crescita degli inattivi registriamo che, con il mese di luglio, i disoccupati in Italia sono tornati al di sopra dei due milioni di unità, dato certamente non positivo”. Lo sostiene in un nota il segretario generale aggiunto della Cisl Giorgio Santini.
“In uno scenario di incertezza come quello che il Paese sta vivendo ci sono misure importanti, come il credito di imposta per le nuove assunzioni nel Mezzogiorno che, da mesi, attendono, per divenire operativi, un decreto interministeriale e la conclusione del confronto con l’Unione Europea, così come sono inspiegabilmente ferme le agevolazioni contributive per i datori di lavoro che assumono ultracinquantenni disoccupati. E’ necessario – continua Santini – agire su più fronti: incentivare assunzioni e stabilizzazioni, a partire dalle fasce più deboli, rafforzare politiche attive di riqualificazione dei lavoratori a rischio, implementare misure di ricollocazione nel mercato del lavoro che si misurino sempre più sui risultati conseguiti”.
“Infine – conclude Giorgio Santini – per arginare una disoccupazione giovanile ancora tra le più alte d’Europa, va reso al più presto pienamente operativo il recente accordo tra Governo, Regioni e parti sociali sull’apprendistato”.
(dal sito www.cisl.it)