Di seguito pubblichiamo una nota dei segretari nazionali di Filca-Cisl (Franco Turri), Feneal-Uil (Emilio Correale) e Fillea-Cgil (Mauro Livi) sull’andamento delle trattative per il rinnovo dei contratti nazionali per l’edilizia.
Il rinnovo dei contratti nazionali per l’edilizia ci vede, come noto, impegnati su diversi tavoli contrattuali: ANCE e Cooperative, Associazioni Artigiane e associazione Pmi.
Il confronto con l’ANCE e le Centrali Cooperative si è finora concentrato sulla importante problematica della complessiva riforma degli Enti Paritetici attraverso l’approfondimento di documenti presentati, prima da noi e successivamente dalle controparti (Ance e Cooperative).
Risulta condivisibile l’analisi delle difficoltà e delle criticità individuate, ma, rimane, tuttavia, ancora una grande distanza nella ricerca di soluzioni.
Nella giornata del 4 luglio, dopo nostri reiterati tentativi di ricondurre l’analisi ad un livello più ampio e “di sistema”, le controparti hanno accettato un’impostazione che preveda uno strumento di governo (c.d. “cabina di regia” nazionale), capace di indicare criteri e modalità di affrontare nella necessaria opera di razionalizzazione del sistema e la costituzione di un Tavolo per gestire la riorganizzazione degli enti a livello regionale.
Si è convenuto sulla opportunità di verificare un accentramento a livello regionale dei servizi per i vari enti prevedendo l’avvio in tempi certi e con modalità definite di un “Centro servizi” con sportelli “leggeri” presenti sul territorio, e su una possibile riorganizzazione degli Enti Nazionali. Su questi aspetti, ANCE e COOP si sono impegnate a formulare dei testi scritti, sui quali daremo delle risposte formali.
Abbiamo, inoltre, riproposto la necessità di risolvere il problema della presenza negli Enti di diverse Associazioni datoriali con il riconoscimento della specifica contrattazione , di modo che gli enti siano a servizio di tutto il sistema.
Abbiamo rimarcato la necessità che gli Enti siano in grado di raccogliere le istanze di tutti i lavoratori inclusi nel ciclo produttivo edile (impiegati, lavoratori autonomi, ecc., oltre gli operai), secondo modalità opportune.
Qualsiasi soluzione venga individuata per gli enti paritetici dovrà essere accompagnata da un’analoga strutturazione della contrattazione di secondo livello.
Abbiamo sollecitato inoltre ANCE e COOP a fornire un quadro completo rispetto a tutte le richieste presenti in piattaforma, ancora non trattate, dal mercato del lavoro, al secondo livello di contrattazione e EVR, all’ aumento salariale, ecc.
Nel programmato nuovo incontro – previsto alle ore 10.00 del prossimo 17 luglio , a livello di segreterie, con la presenza della delegazione sindacale – presso l’ANCE Nazionale (Via Guattani 16 Roma ) proseguiremo il confronto. Una occasione per dare una prima valutazione di merito a 6 mesi dalla scadenza del CCNL.
Riteniamo, invece, irricevibile la proposta delle controparti , contenuta nella parte finale del documento sugli Enti Paritetici, riguardo il “Regolamento dell’anzianità professionale edile” (APE), laddove ci si propone – nella sostanza – di innalzare il numero delle ore del biennio fino a 3200, ipotizzando, per di più il calcolo dei coefficienti solo sul 70% delle ore lavorate nell’anno di riferimento.
Questa proposta, che noi ribadiamo essere non condivisibile ed inaccettabile, pur sapendo che alcune casse sono in sofferenza , è stata, per il momento, accantonata. Resta inteso che il rinnovo del Contratto Nazionale non potrà prevedere la cancellazione di un istituto contrattuale quale l’ APE!
Con le Associazioni Artigiane il confronto si è sviluppato essenzialmente, ancora una volta, sulle criticità sul sistema degli enti e sulla loro capacità di esercitare una piena applicazione contrattuale (di tutti i contratti edili) ed un giusto riconoscimento della rappresentatività .
Problematica – questa – più affrontabile in un efficace Tavolo della Bilateralità che, però fatica ad affrontare la questione.
Nel frattempo, si registrano tentativi da parte delle Associazioni Artigiane di costituire propri livelli di rappresentanza in “Casse limitrofe” ossia funzionanti in regioni confinanti a quelle dove già esistono strutture di Edilcassa con presenza artigiana. Il tutto – sovente – senza il necessario coinvolgimento delle organizzazioni sindacali territorialmente – regionalmente competenti.
D’altra parte – è giusto sottolineare – che l’ANCE fa registrare un atteggiamento di scarsa disponibilità ad affrontare questa problematica nella sede più naturale (il Tavolo della bilateralità).
Con le Associazioni Artigiane – comunque – è stato sottoscritto l’accordo sull’apprendistato con il recepimento delle nuove normative, il 6 maggio u.s.. Il prossimo appuntamento contrattuale è previsto, a livello di segreterie, il prossimo 16 luglio.
Situazione più complessa è quella che riguarda il negoziato con le c.d. “piccole imprese”: la CONFAPI (Confederazione) ha posto in liquidazione – per problematiche a loro interne e sulle quali non esprimiamo giudizi di merito – l’ANIEM (la loro categoria degli edili con la quale sono stati finora sottoscritti accordi e contratti nazionali). L’ANIEM (la parte di essa che si è opposta a tale decisione) ha formalmente aderito alla CONFIMI (nuova Confederazione delle piccole imprese). Sono attualmente in corso una serie di incontri tra Confimi e CGIL CISL UIL Confederali tesi a verificare la possibilità di sviluppare proficui rapporti sindacali.
A conclusione di questa breve nota, meritano di essere ricordate le pattuizioni raggiunte su:
• Apprendistato (con le Associazioni Artigiane il 6 maggio 2013);
• Gratuità della cariche negli Organi di gestione degli Enti Nazionali e Territoriali (con ANCE, Cooperative ed ANIEM il 18 giugno u.s.);
• Detassazione EVR ed “incrementi” di produttività (con ANCE e Cooperative il 25 giugno u.s.);
• Asseverazione (con ANCE , Cooperative ed ANIEM il 18 giugno u.s.).
A settembre, se lo stato della trattativa non avesse fatto registrare positivi passi in avanti dovremo decidere ulteriori iniziative di mobilitazione.