Si registra un piccolo progresso sul fronte del rinnovo del contratto dell’edilizia, dopo l’incontro odierno tra i sindacati di categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil, Fillea-Cgil e le controparti Ance e Coop. In particolare si è lavorato su due documenti relativi a temi sui quali le posizioni in passato sono state molto distanti, come il Premio Ape (Anzianità Professionale Edile) e la riorganizzazione degli Enti bilaterali. Il 13 ed il 19 marzo prossimi sono in programma le commissioni tecniche che cercheranno di definire un accordo sui due argomenti, mentre il 25 marzo è prevista una riunione plenaria. “C’è il rischio che anche la trattativa del 25 sia interlocutoria – spiega Franco Turri, segretario nazionale Filca-Cisl – perché ci sono ancora temi importanti che non sono stati affrontati, come il salario, la contrattazione di II livello e la flessibilità. Spiace constatare come fino a questo momento la discussione non sia stata per nulla all’altezza della profonda crisi che il settore sta attraversando, bisogna chiudere in fretta il contratto e poi lavorare seriamente per una profonda riforma del sistema, con un confronto con il governo su un protocollo da definire con l’Ance. Resta il problema della scarsa applicazione del contratto nazionale, sia per il ricorso ad altri contratti, meno onerosi, che per il ricorso ai falsi lavoratori autonomi”. Il contratto dell’edilizia industria, scaduto il 31 dicembre del 2012, interessa circa 800mila addetti. Lo scorso novembre le trattative furono bruscamente interrotte a causa dell’atteggiamento provocatorio dell’Ance, che aveva proposto un aumento di zero euro, cui seguì lo sciopero nazionale del 13 dicembre. Nei mesi scorsi sono già stati rinnovati i contratti dell’artigianato e delle piccole e medie imprese: “In entrambi casi – conclude il segretario della Filca – le controparti hanno dimostrato di essere molto più responsabili e lungimiranti dei costruttori dell’Ance”.