Fumata bianca per il rinnovo del contratto nazionale lapidei e materiali estrattivi industria. I sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil e le controparti Confindustria Marmomacchine e Anepla hanno infatti firmato ieri sera l’ipotesi di accordo del contratto, che interessa 30 mila addetti e che era scaduto il 31 marzo scorso. La firma è arrivata dopo una trattativa lunga e complessa, che però ha portato risultati molto positivi per i sindacati. L’incremento salariale è pari a 103 euro al livello C (parametro 136), diviso in tre tranches: 30 euro dal 1° giugno 2016, 20 euro dal 1° dicembre 2017 e 53 euro dal 1° gennaio 2019.
IL TESTO
“Considerando la situazione generale del settore – spiegano le segreterie nazionali – e i diversi andamenti economico-produttivi nelle varie aree geografiche, si tratta di un ottimo accordo. Tra i punti qualificanti dell’intesa c’è sicuramente la sicurezza nei luoghi di lavoro, una risposta doverosa ai numerosi incidenti mortali accaduti negli ultimi mesi. In particolare si prevede la costituzione di una Commissione per migliorare norme, protocolli operativi e formazione, e che collabori con il Comitato Paritetico nazionale lapideo, l’Inail e le Asl. Prima dell’inizio dell’attività lavorativa sarà inoltre obbligatorio seguire un corso di formazione di 16 ore, mentre per i neo assunti sono previste 4 ore ulteriori in aggiunta a quanto previsto dall’accordo Stato/Regioni”.
Grande soddisfazione, inoltre, per la costituzione di una Commissione per una nuova classificazione del personale e per l’istituzione di un tavolo di confronto per individuare comportamenti e buone prassi per la legalità e per il contrasto alla illegalità e al lavoro nero. “Tra gli altri provvedimenti – proseguono Feneal, Filca, Fillea – ricordiamo il rafforzamento dell’articolo sulla formazione professionale, con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare le professionalità esistenti e di far crescere i giovani, l’adozione dell’accordo quadro interconfederale sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro, l’adeguamento al Testo Unico del 10 gennaio 2014 dell’articolo sulle Rsu, ed il welfare contrattuale”. Per quest’ultimo si segnala l’incremento del contributo a carico delle aziende per il Fondo Arco, che aumenta dello 0,10% dal giugno di quest’anno e di un altro 0,10% a partire dal 1° giugno 2017, e l’aumento del contributo per il Fondo sanitario Altea, che da gennaio 2017 passa da 8 euro a 13 euro al mese. Infine l’elemento di garanzia retributiva è incrementato di 20 euro l’anno.
I segretari nazionali della Filca Riccardo Gentile e Salvatore Federico sottolineano la bontà del testo, nonostante il settore stia incontrando ancora grosse difficoltà in molte zone d’Italia. “Se a Massa e a Lucca l’estrazione della pietra ornamentale è in ripresa – spiegano – registriamo ancora una forte crisi nella zona di Trento, per il porfido, ed in quella di Tivoli, per il travertino. Il distretto di Apricena, nel foggiano, continua a veder calare gli addetti, e si è perso il valore aggiunto nella lavorazione della pietra, perché molti stabilimenti in cui avviene la segagione hanno chiuso. Infine – concludono Gentile e Federico – il comparto della sabbia, della ghiaia e degli inerti è quasi completamente fermo perché strettamente legato al mercato dell’edilizia e dei lavori pubblici”. Adesso il testo passerà al vaglio delle assemblee dei lavoratori.