RINNOVATO IL CONTRATTO LAPIDEI, AUMENTO SALARIALE DI 97 EURO PER I 25 MILA ADDETTI

RINNOVATO IL CONTRATTO LAPIDEI, AUMENTO SALARIALE DI 97 EURO PER I 25 MILA ADDETTI

Accordo raggiunto tra i sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil e le controparti Marmomacchine Confindustria e Anepla per il rinnovo del contratto lapidei industria, scaduto il 31 marzo scorso e che interessa 25 mila addetti. “L’aumento salariale – spiegano i segretari nazionali Pascucci, Federico e Fiorucci – è pari a 97 euro al livello C, diviso in 3 tranche: la prima di 29,10 euro a giugno 2019, la seconda di 19,40 euro a dicembre 2020 e l’ultima, di 48,50 euro, a gennaio 2022. Si tratta di 1.144,60 euro in tre anni, somma più alta dell’inflazione prevista dall’Istat, con aumenti certi e senza verifiche ex post. Il TEM (trattamento economico minimo) viene calcolato e definito nei testi, come aumento che tiene conto sia dell’inflazione, sia dei processi di trasformazione ed innovazione organizzativa del settore (interpretazione avanzata dell’accordo interconfederale del 9 marzo 2018). Un risultato molto importante che conferma l’efficacia del modello contrattuale attuato dalle nostre categorie nei settori dei materiali da costruzione, che si aggiunge ai rinnovi già fatti di cemento e laterizi e manufatti.

La firma del rinnovo del Ccnl Lapidei – aggiungono – completa così il lavoro sui tre settori industriali dei materiali delle nostre categorie, per i quali avevamo presentato una unica  piattaforma con l’obiettivo di iniziare un processo di integrazione tra i rispettivi Ccnl. Il primo risultato è stato quello di aver gettato le basi per questa integrazione. Come fatto nei contratti precedenti anche qui abbiamo ottenuto l’impegno alla costruzione di un unico sistema bilaterale dove rafforzare ed implementare le relazioni industriali. Inoltre abbiamo conquistato buoni avanzamenti sul welfare: per quanto riguarda la previdenza Complementare Arco, abbiamo ottenuto un aumento dello 0,70% del contributo a carico delle aziende che a regime passerà dall’1,80% al 2,50% (quindi con quota fissa a carico dei lavoratori che resta all’1,30%, per un totale di 3,80%), mentre per il fondo di sanità integrativa Altea l’aumento ottenuto è di due euro, passando da 13 a 15 euro mensili esigibili per ogni lavoratore del settore. Grazie al welfare contrattuale, inoltre, si garantisce che il welfare sia sempre più sociale, tarato sui bisogni delle persone. L’elemento di garanzia retributiva (EGR) nelle aziende dove non è praticata la contrattazione di secondo livello viene aumentato di 20 euro (190 euro annui totali). L’accordo prevede una migliore gestione delle concessioni del lavoro part-time, una maggiore attenzione sul tema conciliazione vita lavoro.
Nel testo c’è inoltre il miglioramento della normativa vigente sui contratti a tempo determinato e somministrazione a termine, con un tetto del 25% complessivo. Ci sono maggiori tutele per le donne che hanno subito violenza e sono state inserite in percorsi di sostegno, e c’è l’estensione del congedo matrimoniale alle unioni civili. Anche tutto il tema della sicurezza e del rispetto ambientale è stato rafforzato, sia con l’introduzione della figura dell’Rlssa nelle imprese sopra 50 dipendenti, sia con un contributo di 4,25 euro al mese per ogni lavoratore a carico delle imprese da versare al Fondo Altea per un progetto di prevenzione sulla salute e sicurezza dei lavoratori. Infine sul tema del benessere organizzativo il testo prevede altre due ore di assemblea, in aggiunta a quelle previste dalla legge, dedicate esclusivamente alla persona. Le assemblee per sciogliere la riserva sull’ipotesi di accordo dovranno essere concluse entro il prossimo 29 novembre.
 

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