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RIFORMA FISCALE, MOBILITAZIONE DELLA CISL

RIFORMA FISCALE, MOBILITAZIONE DELLA CISL

La Cisl intensifica la pressione su Governo, opposizione ed enti locali sulla riforma fiscale. Sabato 27 febbraio, si svolgerà in tutte le regioni italiane una giornata di mobilitazione per sollecitare meno tasse su salari e pensioni, più assistenza sociale e bonus alle famiglie, lotta all’evasione fiscale e contributiva. La Cisl dirà no anche agli sprechi nei Comuni e nelle Regioni e chiederà un lavoro dignitoso per i giovani, le donne e gli immigrati. Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, parteciperà a Torino alla manifestazione che si svolgerà dalle ore 9.30, presso il Dopolavoro Ferroviario (via Sacchi 63). Gli altri segretari confederali della Cisl parteciperanno alle manifestazioni regionali che si svolgeranno nei vari capoluoghi di provincia. In particolare, Gianni Baratta sarà a Bari alla Camera di Commercio, Pietro Cerrito a Bologna al Salone Bondioli ; Annamaria Furlan sarà a Brescia in piazza della Vittoria; Fulvio Giacomassi a Cagliari nella Sala Giuseppe Sechi; Paolo Mezzio a Genova ai Magazzini del Cotone nel Porto Antico; Liliana Ocmin a Roma, all’Auditorium del lavoro; Maurizio Petriccioli a Padova nella Sala dei Congressi della Fiera ; Piero Ragazzini a Napoli alla Stazione Marittima; Giorgio Santini a Palermo all’Hotel Astoria; Luigi Sbarra a Prato nella Piazza del Comune.
Segretario Bonanni, la Cisl si mobilita sabato in tutti i capoluoghi di regione  per sollecitare una nuova riforma del fisco.  Perché chiedete una riforma organica e non più semplicemente  consistenti sgravi fiscali su salari e pensioni?
Noi vogliamo costruire nella società le condizioni per una  riforma ampia e condivisa del sistema fiscale. E pensiamo di farlo insieme alle istituzioni, alle altre parti sociali, agli enti locali, a tutte le forze politiche, di governo e di opposizione. Sia chiaro: noi non chiediamo rattoppi o mancette elettorali. L’IRPEF va radicalmente smontata in quanto nei fatti, con i profondi mutamenti intervenuti nel sistema produttivo, economico e sociale, grava esclusivamente su salari, pensioni, redditi con la trattenuta alla fonte ed è incapace di dare una risposta al problema centrale del sostegno alla famiglia con figli. Il minore gettito determinato dal forte ridimensionamento dell’IRPEF, nella situazione attuale dei conti pubblici, non può che essere compensato da un nuovo mix tributario, quindi con una riforma complessiva. La CISL non vuole giuocare a chi lancia il cappello più in alto!
Ma non sarebbe sufficiente perseguire una seria lotta all’evasione?
La lotta all’evasione deve restare un aspetto fondamentale della riforma, dati i suoi livelli abnormi in Italia, ma non può essere che l’improcrastinabile riequilibrio del prelievo fiscale in termini di giustizia sia affidato solo ad essa, come ci è venuto prospettato da anni senza risultati significativi. Occorrono, pertanto, un nuovo sistema tributario in grado di intercettare le nuove realtà di basi imponibili, una nuova strumentazione di anagrafi e tracciabilità per perseguire l’evasione, senza misure vessatorie, vincoli di continuità dell’impegno politico dei governi.
Cosa vuol dire per la CISL  la compensazione delle risorse che vengono meno dalla riduzione dell’IRPEF, attraverso un nuovo mix tributario?
Si tratta di ampliare la base imponibile delle diverse imposte, spostando il maggiore prelievo dalla tassazione dei redditi al loro uso. Non vuol dire solo i consumi, ma patrimoni, rendite immobiliari, rendite finanziarie soprattutto speculative, in grande ripresa in particolare da parte delle banche che si avvantaggiano del basso costo del denaro. Questo spostamento di peso del prelievo fiscale risponde anche ai mutamenti dell’economia globalizzata per cui gran parte dei redditi è difficilmente rilevabile sotto il profilo fiscale, salvo che nel loro impiego. Per questa via inoltre sono possibili nuove tassazioni che indirizzano lo sviluppo economico favorendo la crescita di produzioni ecocompatibili e penalizzando settori e prodotti inquinanti.
Per sostenere la famiglia la CISL propone la misura del Nuovo Assegno Familiare, perché non assume il sistema del quoziente familiare?
La tutela della famiglia è il baricentro su cui deve girare l’impianto della nuova riforma fiscale.  Non abbiamo controindicazioni al quoziente familiare.  Ma è chiaro che bisogna trovare una soluzione che premi e sostenga  i nuclei familiari più poveri e non favorire i redditi medio- alti. Ecco perché occorre un nuovo assegno familiare esteso a tutte le famiglie, sostitutivo delle attuali detrazioni fiscali e dell’assegno al nucleo, oggi riservato ai soli lavoratori dipendenti. In questo modo la misura riguarderebbe tutte le famiglie, comprese le incapienti, quelle dei lavoratori precari e dei disoccupati.
Quando partirà il confronto e quanto tempo ci vorrà per fare la riforma?
La riforma è complessa, la gradualità è necessaria, ma il Governo deve avviare il confronto subito dopo le elezioni regionali. Per questo è importante far crescere tra la gente l’attenzione e la necessaria coesione sociale su questo tema. Questo è l’obiettivo della nostra mobilitazione. Occorre  nei prossimi mesi un segnale da parte del Governo a favore delle famiglie, dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Sappiamo bene che questo è necessario per sostenere la ripresa economica anche con una ripresa dei  consumi interni.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)

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