“La Delega Appalti, approvata ieri, contiene molte delle nostre proposte e pone l’accento su temi a noi cari, come il lavoro e la qualificazione del mercato. Il nostro giudizio è più che positivo, anche se nell’ultima versione mancano alcune previsioni che avevano trovato posto nelle precedenti bozze del testo normativo, e bisogna cercare di ridurre il più possibile il ricorso al prezzo piu basso.”. Lo ha dichiarato Enzo Pelle, segretario generale della Filca-Cisl, dopo il via libera definitivo al disegno di legge delega per la riforma del codice degli appalti. “Tra i punti più importanti del testo – spiega Pelle – c’è la necessità di verificare e garantire l’applicazione dei contratti sottoscritti dalle parti sociali maggiormente rappresentative. Si tratta del riconoscimento del contratto come strumento principe di protezione del lavoratore e garanzia di legalità, qualità e trasparenza. Fondamentale è anche la conferma della garanzia di applicazione contrattuale in relazione all’oggetto dell’affidamento e alla lavorazione prevalente. In questo modo si provvede a rafforzare le disposizioni già introdotte con il DL 77/2021, garantendo al contempo la stabilità del personale impiegato. Per noi – sottolinea il segretario generale della Filca – è essenziale, inoltre, la previsione di strumenti concreti quali i contratto-tipo. Queste disposizioni, che proseguono l’esperienza intrapresa con le Linee Guida per la redazione del PFTE, il progetto di fattibilità tecnico-economica, permetteranno, una volta affiancate dai bandi-tipo, di rendere omogenee le procedure di affidamento di gara contenendo, al contempo, importanti riferimenti volti alla qualità del lavoro, alla legalità e alla trasparenza. Ecco perché ribadiamo la necessità di prevedere la realizzazione di un bando-tipo per lavori, anche per aprire la strada a una digitalizzazione completa in materia di contratti pubblici, favorendo la trasparenza e il coinvolgimento sociale in termini di responsabilità. L’unico rammarico – sottolinea Pelle – è l’assenza nel testo di previsioni che avevano trovato posto nelle bozze precedenti del testo normativo, come il regime obbligatorio di revisione dei prezzi, legato anche al costo derivante dal rinnovo dei contratti nazionali sottoscritti dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, e la scomparsa di criteri premiali per l’aggregazione di impresa, per favorire la partecipazione delle piccole e medie aziende. Ora – aggiunge – l’obiettivo è la qualificazione di impresa e la qualità del lavoro svolto. Bisogna evitare per quanto possibile che le valutazioni per l’aggiudicazione di una gara siano basate solo sul costo. Un mercato competente, preparato e sicuro può permettere il conseguimento di obiettivi importanti in materia di sostenibilità e di competitività, garantendo un coinvolgimento sempre maggiore delle fasce più giovani nel tessuto produttivo e favorendo l’evoluzione delle professionalità. Nei prossimi mesi – ha concluso il segretario generale della Filca – continueremo a seguire l’iter di questo provvedimento e a confrontarci, per dare al settore e al Paese uno strumento che garantisca qualità delle opere e del lavoro”.