Un bonus di 5mila euro per i lavoratori Natuzzi che aderiranno alla proposta di ricollocazione presso altre aziende e incentivi fino a 40mila euro per i lavoratori che acconsentiranno alla mobilità non opposta. Sono le decisioni prese nel corso di un incontro, presso gli uffici di Confindustria Bari, tra i vertici del Gruppo Natuzzi ed i sindacati di categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil di Puglia e Basilicata e delle province di Bari, Taranto e Matera. Il vertice era stato convocato per verificare lo stato di avanzamento del piano di riorganizzazione aziendale, con particolare riferimento alla gestione del personale in esubero collocato dal 15 ottobre scorso in cassa integrazione straordinaria a seguito della cessazione di attività dello stabilimento di Ginosa (Taranto).
“Abbiamo deciso responsabilmente – dichiara Enzo Gallo, segretario generale della Filca Puglia – di dare una decisa accelerata al piano di gestione, sia per arrivare preparati alla scadenza dellaCigs, nel mese di ottobre 2016, che per onorare gli importanti accordi sottoscritti ai ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro. In particolare – spiega Gallo – Natuzzi si è impegnata a completare entro questo mese i colloqui individuali con i lavoratori in esubero. L’esito del colloquio servirà ad individuare il percorso che il lavoratore potrà seguire per uscire dallo stato di difficoltà e per definire il piano di formazione per la ricollocazione. Molto positiva, invece, è la decisione di Natuzzi di prevedere incentivi sia per le imprese che assumeranno, che per gli stesi lavoratori. In particolare – spiega il segretario generale della Filca Puglia – Natuzzi si è dichiarata disponibile a riconoscere alle imprese non in concorrenza con il Gruppo, che assumeranno i lavoratori in esubero a tempo indeterminato, un importo di 12mila euro lorde, diviso in tre tranches annuali. Per il lavoratore che accetterà, invece, il Gruppo di Santeramo in Colle verserà unimporto pari a 5mila euro lordi. Inoltre Natuzzi mette a disposizione delle imprese gli stabilimenti dismessi di Altamura e Ginosa”.
“L’azienda, poi, ha confermato la disponibilità ad erogare un incentivo ai lavoratori che acconsentiranno alla mobilità non opposta. Per le adesioni che arriveranno entro dicembre sono previsti 40mila euro, per quelle dal 1° gennaio al 31 marzo 30mila euro, e per quelle dal 1° aprile al 30 giugno 20mila euro (importi lordi). Oltre il 30 giugno, invece, non sono più previsti incentivi. Nel corso dell’incontro, infine, è stata ribadita la necessità di intensificare le attività di monitoraggio del piano di gestione esuberi attraverso la costituzione di una task force dedicata a livello territoriale, che affiancherà la cabina di regia già costituita presso il Mise. La nostra intenzione – conclude Gallo – è quella di coinvolgere le Regioni Puglia e Basilicata e le sedi Confindustria di Bari, Taranto e Matera”.