“Le accuse rivolte al sindaco di Riace Mimmo Lucano sono farneticanti e vergognose. A lui e a tutta la splendida comunità riacese va la solidarietà mia personale e della Filca-Cisl a tutti i livelli”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Filca-Cisl nazionale, Domenico Pesenti, commentando la lettera inviata dal Partito Nazionalista Italiano al sindaco della città calabrese, diventata un simbolo dell’integrazione per le tante iniziative a favore dei migranti e per l’accoglienza a loro riservata. Nella lettera i neofascisti minacciano Lucano ma anche la ministra per l’Integrazione Cecile Kyenge, e annunciano di avere come obiettivo “l’espulsione dal territorio italiano di tutti i cittadini di razza e sangue africano sbarcati sulle coste italiane”.
“Conosciamo bene Riace – ha detto Pesenti – perché vi abbiamo svolto numerose iniziative, tra le quali il Campo-scuola del 2010. Riace è un vero laboratorio sociale, perché ha scelto di intraprendere una politica di integrazione ed accoglienza di profughi e rifugiati politici. I suoi 1500 abitanti da anni hanno accolto centinaia di migranti di varie nazionalità, che si sono perfettamente integrati nel tessuto socio-economico della cittadina. Una sfida vinta splendidamente dal sindaco Lucano, che, conoscendolo, trarrà da queste insulse minacce nuovo entusiasmo per portare avanti la sua battaglia nel nome della solidarietà, della giustizia sociale e della integrazione, contro tutti i razzismi. Concetti che sono nel Dna del sindacato e della Filca. La scelta di Riace per svolgere il nostro Campo-scuola – ha aggiunto Pesenti – ha rappresentato la testimonianza del nostro impegno concreto su due fronti importanti: la legalità e l’immigrazione. Due temi che spesso si intrecciano, e che sono ricorrenti per chi, come noi, si confronta ogni giorno con il mondo del lavoro”.
“Oggi i lavoratori immigrati rappresentano oltre il 25% degli occupati in edilizia”, spiega Salvatore Scelfo, segretario nazionale della Filca-Cisl con delega all’immigrazione e responsabile del Dipartimento Legalità della categoria. “Si tratta di un patrimonio che necessita di tutela e che va ‘accompagnato’ in un percorso di integrazione non solo sul lavoro ma anche nella società. La legalità è una delle priorità dell’azione della Filca, perché senza il rispetto delle regole non c’è crescita, non c’è civiltà, non c’è democrazia”.